Il mio amico Nanuk
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Il mio amico Nanuk è un avvincente racconto di crescita e maturazione ambientato nelle lontane terre dell’Artico canadese. I protagonisti sono Luke, un ragazzo di 14 anni con una difficile situazione familiare e Nanuk, un cucciolo di orso polare di tre mesi.
Luke ha da poco perso il padre; sua madre Madison è una ricercatrice costretta spesso per motivi di lavoro a lasciarlo per lunghi periodi per recarsi presso una lontana stazione di ricerca. Un giorno Luke, affidato alla zia, trova nel suo garage un cucciolo di orso polare separato dalla mamma quando questa è stata catturata dalle autorità cittadine e trasportata in una zona molto a nord della regione artica del Canada.
Luke decide di assumersi la responsabilità di riportare il cucciolo dalla mamma. Nonostante la sua determinazione il suo primo tentativo fallisce e si rivolge allora a Muktuk, un caro amico del padre nonchè guida Inuit esperta delle zone artiche. Durante questo rischioso viaggio fino all’estremo nord Luke si troverà a fronteggiare i numerosi pericoli che un ambiente naturale così duro gli presenterà, come violente tempeste, branchi di orsi polari e il crollo di giganteschi blocchi di ghiaccio. Luke e Nanuk riusciranno a sopravvivere in questi spazi sconfinati, diventando indispensabili l’uno per l’altro.
Come il cucciolo che sta tentando di portare in salvo, anche Luke è in pericolo. Sta cercando di trovare la propria identità nell’ambito di una situazione familiare non semplice. Oltre ad aver perso il padre, infatti, ha un rapporto difficile con la mamma, che rischia di soffocarlo con il suo affetto. Per fortuna però il viaggio di Luke con il cucciolo modificherà gli equilibri tra di loro, riportando tutto nella normalità. Il messaggio che il film trasmette è estremamente positivo sulla capacità dell’essere umano di cambiare le situazioni che non funzionano.
I genitori di figli adolescenti sanno che devono correre dei rischi: la mamma di Luke deve riuscire a trasformare il suo desiderio di protezione in fiducia e libertà, solo così facendo potrà vedere suo figlio felice! Ma tutto questo viene raccontato senza sentimentalismi, in maniera molto diretta e essenziale. Così i conflitti interiori si presentano allo spettatore come un viaggio parallelo alla traversata che i due protagonisti compiono.
Lo spettatore viene dunque completamente coinvolto dalla narrazione, dalla bellezza dei paesaggi e dalla magia di questa amicizia che nasce e si consolida giorno dopo giorno tra il ragazzo e il cucciolo di orso.
La regia de Il mio amico Nanuk è di Roger Spottiswoode e, per quanto riguarda le scene artiche, di Brando Quilici, famosissimo documentarista e cineasta per il National Geographic, che ha potuto effettuare anni di ricerca e di riprese nell’ambiente artico, studiando da vicino gli orsi polari e la vita delle comunità umane che vivono in quei luoghi in condizioni estreme.
E’ stata proprio questa lunga esperienza maturata a contatto con questo habitat che lo ha reso molto sensibile alle drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici su queste delicate zone del nostro pianeta e che lo ha spinto a voler realizzare questo film.
La questione dei cambiamenti climatici viene affrontata in modo realistico, mostrando l’impatto che ha sulla storia: sono proprio queste conseguenze sul clima a rendere più difficile l’avventura di Luke.
Per realizzare Il mio amico Nanuk è stato coinvolto il miglior addestratore di orsi polari al mondo, Mark Dumas e in tutte le scene sono stati utilizzati attori in carne e ossa (sia uomini che orsi!) anziché con i computer anche nelle scene più difficili dal punto di vista tecnico. Questo proprio perché l’obiettivo dei registi era quello di essere realistici e credibili in ogni momento. Trovare il cucciolo protagonista in grado di girare il film è stato più difficile che ingaggiare un divo di Hollywood!
Il film, interamente girato oltre il circolo polare artico, è rivolto alle famiglie e fa parte di quella categoria di film che negli ultimi tempi hanno avuto in Italia un enorme successo di pubblico e di critica come Belle et Sebastien e Vita di Pi.
Forte di una splendia fotografia il film si avvale anche di un ottimo cast: Dakota Goyo, promettente attore canadese nei panni di Luke e Goran Visnjic (attore croato divenuto famoso per il ruolo del Dr Kovac nella serie ER medici in prima linea).
Anche la realizzazione del film è stata avventurosa: pensate che nelle isole norvegesi Svalbard (1.600 km a sud del Polo Nord), dove sono state girate alcune parti del film, durante il mese di aprile, la troupe è rimasta intrappolata per 10 giorni nelle tende a 150 km dal centro abitato più vicino, a causa di una tempesta. La visibilità era così bassa che non era possibile muoversi con le motoslitte.
Presentato con successo all’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma nella sezione “Alice nella Città”, Il mio amico Nanuk conquisterà il cuore degli spettatori di tutte le età che andranno a vederlo.
Il mio amico Nanuk (Midnight Sun) – 2014 Canada / Italia
REGIA: Roger Spottiswoode
REGIA SEQUENZE ARTICHE: Brando Quilici
DURATA: 98 minuti
DISTRIBUZIONE: Medusa Film