Il parco dei Mostri di Bomarzo
La scorsa estate abbiamo visitato Bomarzo, il Parco dei Mostri nato nel 1552 come Villa delle Meraviglie, chiamato anche Sacro Bosco.
Era un desiderio da una vita del mio compagno Emanuele: lo sognava da tanto ma non c’era ancora mai stato, nonostante fosse molto vicino alla sua città Roma.
È proprio un posto magico, anche per i piccoli della generazione “millenium” che sono più abituati a stare ore davanti a uno schermo piuttosto che in un bosco. Ai nostri bambini, Oscar 8 anni, Gaia 5 anni e Cosmo 2, questo posto è piaciuto da morire!
Eravamo in viaggio dal sud d’Italia fino a Londra e l’unica tappa sicura che abbiamo deciso prima di partire è stata proprio Viterbo e Bomarzo.
Dopo 6 ore di macchina siamo arrivati alle 10 di sera al nostro B&B La Chiesuola, in un buio totale. Io ero un pò spaventata e giusto per aumentare la sensazione di “horrormovie” dall’oscurità è uscito fuori il concierge, avvicinandosi a noi con una gamba storta. Era comunque un bel posto, con stanze meravigliose e mobili di alta epoca.
La mattina dopo una volta svegliati abbiamo fatto una breve colazione (dal mio punto di vista il lato più negativo della nostra gita) e siamo arrivati a Bomarzo. Ancora non c’era molta gente. Penso che il momento migliore per visitare il parco sia proprio la mattina presto! A Settembre faceva ancora troppo caldo a mezzogiorno per andare a passeggiare nel bosco, e poi così abbiamo evitato di avere troppa gente intorno: la magia del posto va sentita con più serenità.
La prima inscrizione nella pietra in cui ci imbattiamo dice: “CHI CON CIGLIA INARCATE ET LABBRA STRETTE NON VA PER QUESTO LOCO MANCO AMMIRA LE FAMOSE DEL MONDO MOLI SETTE” ossia se non trovi intressante Bomarzo non sarai mai in grado di apprezzare quelle celebri costruzioni delle sette meraviglie del mondo.
Una delle sculture piu intressanti sia per bambini che per noi è stata l’Orco, dove si può entrare dentro la bocca: c’è un tavolo nel centro della caverna che sembra quasi stare lì per i sacrifici umani e l’iscrizione sulle labbra dell’Orco dice “OGNI PENSIERO VO(LA)“. Su un disegno che è stato ritrovato è presente la scritta originaria: “LASCIATE OGNI PENSIERO VOI CH’ENTRATE”, con un chiaro riferimento all’inferno Dantesco.
Io ho pensato che il significato sia più un’incoraggiamento a lasciare la mente libera, come prima di entrare in meditazione.
Un’altra costruzione che ho trovato molto divertente è stata la Casa pendente, construita su un masso inclinato. Mi sembrava un’originale “fun house” come dentro un Luna Park: sconvogliente pensare che e stato costruita nel 1552.
Ho voluto parlarvi di Bomarzo perchè ho uno splendido ricordo di quella giornata, è un posto decisamente vicino a Roma e perfetto per una gita, “a daytrip”, solo un pò difficile da raggiungere senza macchina. Questo dice il sito di Bomarzo.net :“Bomarzo risulta difficilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.
Comunque si può usare il treno da Roma scendendo alla Stazione di:
– Orte Scalo: per poi prendere l’autobus in direzione Bomarzo
– Viterbo: per poi prendere l’autobus in direzione Bomarzo
Il Parco è aperto tutto l’anno: 08.30 – 19.00 (dal 01/04 – al 31/10) 08.30 al tramonto (dal 01/11 – al 31/03)