Consigli pratici per tornare a casa dal parco senza lacrime

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tornare a casa dal parco

Analizziamo un momento a volte critico: tornare a casa dal parco.

Il genitore si accorge che è tardi, che bisogna scappare via, il bambino non vuole e inizia a disperarsi e fare una scenata per la quale l’adulto si sotterrerebbe volentieri.

tornare a casa dal parco

Pensiamo se noi fossimo alla festa più chic e divertente mai provata prima e gli amici con i quali siamo venuti in auto dovessero andare via, come minimo li guarderemmo con odio, è possibile che cercheremo qualcun’altro con cui tornare.

Questo i bambini non possono farlo.

Tiranni che fanno paura? Spesso sono i più piccoli ad essere quelli che gridano e si disperano maggiormente, quelli che ancora non si sono rassegnati a non farsi sentire. Proprio quelli che vediamo alzati a forza dai propri genitori esasperati e trascinati via dal parco in lacrime, urlanti.

Un consiglio per evitarlo? Ritagliate un tempo, uno spazio di decompressione.

tornare a casa dal parco

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Aumentate il tempo dato al bambino per staccarsi dai giochi in modo inversamente proporzionale alla sua età. Spiegategli che a tale ora si deve andare via, e ricordateglielo ogni 5/10 minuti. Stabilite prima i tempi. Concedetegli mezz’ora per farlo, dando così il tempo di finire ciò che stanno facendo.

Se il bambino vuole iniziare una nuova attività ricordategli che non è possibile perché dovete andare via. Se è sull’altalena e ci sono dei bimbi in attesa stabilite con lui un numero di su-e-giù prima di lasciarla. Contateli insieme, servirà anche per familiarizzare con i numeri.

tornare a casa dal parco

Contare diventerà un momento di gioco da fare insieme.

Una raccomandazione: mantenete quello che avete detto.

Se avete detto 10 minuti che siano dieci. Il bambino deve sapere che ci sono delle regole, è importante che quest’ultime siano chiare e applicate. Se sarete voi i primi a infrangerle perché non dovrebbe provare anche lui a farlo la prossima volta? Se sono negoziabili, proverà a negoziarle, anche voi lo fareste.

Potrebbe capitare che il bambino protesti nonostante queste attenzioni, ma vedrete che mantenendo queste modalità avverrà sempre meno, finché un giorno vi faranno i complimenti, e magari vi sentirete dire “beata lei, a me fa tanti capricci”.

Voi saprete che il merito è del lavoro che avete fatto, il frutto dell’ascolto e del rispetto reciproco.