Visita alla Plasmon: dove nascono i prodotti che sanno di buono
E’ sempre bello visitare un’azienda italiana, capire i processi di produzione ed entrare nel merito della filosofia che la anima. Ancor più bello se ad aprire le sue porte è la Plasmon, l’azienda nel cuore di tutti, che in oltre un secolo di attività ha accompagnato con i biscotti e gli omogeneizzati la crescita di milioni di bambini.
Un’esperienza meravigliosa, che mi ha portato a Latina nel centro “dell’oasi della crescita”, dove Plasmon ha incontrato le mamme, per mostrare loro come lavora e quali sono i valori che hanno fatto dell’azienda il simbolo per eccellenza dell’alimentazione per i più piccoli.
Nella storia di Plasmon degli ultimi cento anni sono racchiusi tutti gli elementi che si riscontrano nelle imprese di successo: grande passione, coerenza, competenza ed innovazione, senza contare l’iconografia che da sempre accompagna in modo affascinante il marchio di casa che sa di buono in tutto il mondo.
L’Oasi nella crescita è il presente e il futuro di questa realtà oggi, il loro modo di prendersi cura dei prodotti, per garantire i migliori standard di qualità. Accurate selezioni dei campi, tecniche di coltura e allevamento, controlli lungo tutta la filiera, ancora più stringenti di quanto preveda la legge per l’alimentazione infantile, rappresentano l’impegno reale preso da Plasmon verso tutte noi.
Impegno ribadito di persona, attraverso risposte chiare e concrete date a ciascuna di noi, con una trasparenza ed un livello di dettaglio che sino ad oggi non erano mai stati probabilmente raggiunti.
Insomma ci hanno messo la faccia, perché i messaggi rassicuranti della pubblicità o spiegati sulle etichette avessero il nome e il volto di chi quelle indicazioni le studia da anni e le formula per mettere sul mercato un prodotto genuino da utilizzare a cuor sereno.
Sicuro come se lo preparassimo noi ogni giorno? A conti fatti di più, per il semplice fatto che il fruttivendolo sotto casa o il macellaio di fiducia non eseguono i controlli severi che fa Plasmon al suo interno e che impone ai suoi selezionati fornitori. Certezze anche sul fronte dei conservanti e dei coloranti, perché sono assolutamente vietati per i prodotti dei bambini fino a tre anni di età.
Tracciabilità e verifiche approfondite, che possono durare anche per anni e che in termini di requisiti superano di gran lunga anche il concetto di Bio, perché “essere Bio” non significa necessariamente essere sottoposto ai medesimi, stringenti controlli.
Un anno di ricerca e sviluppo anche per il nuovo biscotto senza il controverso olio di palma, friabile e gustoso come sempre, grazie all’utilizzo dell’olio di girasole e di oliva. Lo avevano chiesto a gran voce le mamma a Plasmon, che le ha ascoltate in un’ottica di complicità e collaborazione per il miglior progetto comune.
Da mamma riconosco l’utilità di avere accanto un’alleata così presente ed esperta in fatto di nutrizione nei primi anni di vita, ma a patto che questo aiuto sia anche affidabile e disposto ad ascoltarmi.
A Latina, alle prese con la schiera di mamme attente e scrupolose, c’era anche la nutrizionista Plasmon, miniera d’ informazioni sull’importanza del baby food, del giusto apporto di vitamine e sali minerali, per la forza e la salute del bambino negli anni a venire.
La ricerca sui fabbisogni di bambini di ogni età consente a Plasmon di diversificare i prodotti, adeguandoli alle varie fasi della crescita e ai meccanismi di assorbimento. Ecco perché le pappe hanno diverse consistenze, diversi ingredienti e diversi gradi di sapidità.
L’unica preferenza innata sembra essere per il gusto del dolce, che rappresenta anche una coccola e non solo per i più piccini.
Con la dolcezza si ottiene tutto e si capisce anche il segreto del perché da oltre un secolo l’Italia cresce con Plasmon.
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Post in collaborazione con Plasmon