Il delicato rapporto tra genitori e figli adolescenti
Abbiamo tutti la memoria un po’ corta sul rapporto tra genitori e figli adolescenti. Forse siamo portati a ritenere che ciò che abbiamo vissuto noi, in condizioni normali, sia quello che hanno sperimentato gli altri.
In entrambi i casi commetteremmo un errore che ci porterebbe a valutare in modo inadeguato i comportamenti degli adolescenti di oggi. Che siano i nostri figli o i loro amici.
Eppure l’adolescenza è un momento particolarmente delicato della crescita. Un periodo complesso, che diventa critico a causa dell’atteggiamento educativo di noi adulti. Molte volte, involontariamente, non sappiamo rispettare o interpretare i loro segnali di disagio.
Non accettiamo i loro bisogni e desideri manifestati – secondo noi – inaspettatamente. Li consideriamo insoliti, per come conosciamo i nostri figli, o perché sono differenti da quelli ricordiamo aver vissuto noi.
Quello che abbiamo dimenticato è che alla loro stessa età chiedevamo ai nostri genitori (senza dirlo ad alta voce) di separarsi da noi. Di lasciarci trovare la nostra strada.
E oggi siamo chiamati a farlo. Che ci piaccia o no.
Certo, ci vorrà tempo perché arrivino a scoprire chi sono. Ma quello che gli adolescenti ci chiedono è di non enfatizzare o non banalizzare tutto ciò che accade.
Che detto così sembra facile, ma ovviamente non lo è affatto.
Ecco perché abbiamo raccolto alcuni racconti di adolescenti, incontrati durante uno dei nostri percorsi educativi della periferia romana.
1. Sono caduto dalla sedia in classe durante una lezione perché ero distratto e quando l’ho raccontato a mia madre ne ha fatto un dramma.
Un adolescente normale è così: inquieto e distratto. Dobbiamo accettare che il loro livello di concentrazione si sta sviluppando e che non è ancora sviluppato come il nostro.
2. Le cose importanti per me sono arrivare ad avere 5 macchine costosissime e risolvere il problema della fame in Africa.
Un adolescente normale è così: elenca le cose fondamentali della sua vita come se avessero tutte lo stesso valore. Per arrivare a scoprire chi è, l’adolescente vive una rivoluzione interiore espressa anche nell’incoerenza e con posizioni estreme.
3. Stavo benissimo, ero calmo e tranquillo, poi in un secondo mio padre è riuscito a farmi perdere la pazienza. Solo perché voleva che andassi a buttare la spazzatura, proprio in quel momento.
Un adolescente normale è così: non riesce ancora a provare empatia, a immedesimarsi nei bisogni degli altri perché ancora non ne ha bisogno. È solo quando raggiunge la maturità che incomincia a sviluppare la capacità convivere in una società, sia essa la famiglia piuttosto che la società in senso ampio.
4. So benissimo cosa devo fare. Quando mi viene ripetuto continuamente perdo la pazienza.
Un adolescente normale è così: passa dall’entusiasmo al tormento e viceversa in meno di un secondo. La loro normalità è uno stato di disarmonia che dobbiamo saper accettare.
5. La cosa a cui penso di più è il sesso.
Un adolescente normale è così: ha il sesso in testa e in mano. Invece di reagire cercando di dare delle regole, è più vantaggioso – per noi e per loro – spiegare che la sessualità è piacevole in una relazione amorosa, altrimenti è solo ginnastica.
Un adolescente che agisce in modo per noi normale non è normale.
Cerchiamo di non dimenticarlo quando li vediamo strani, a volte estranei e ci disorientano i loro cambiamenti.