Perché comprarlo se puoi adottarlo? Salva una vita, l’amicizia non si compra.

Due cose proprio non riesco ad accettare:
1) La gente che continua a comprare cani e gatti nei negozi (o in allevamenti), spendendo cifre a dir poco inconcepibili. Perché quella razza “fa figo”, perché “va di moda”, perché “è pregiato”. E poi magari si indebitano per comprarsi l’amicizia di un Chihuahua.
2) Gli esseri umani (che non andrebbero neanche definiti tali) che continuano ad abbandonare gli animali. Così, come fossero degli oggetti. Giocattoli usati che non servono più.
Sono mesi che sento la necessità di tirare fuori i miei pensieri, per condividerli con voi.
Per capire come la pensate, per cercare di fare qualcosa, anche se è veramente difficile.
Sono reduce da un’estate che mi ha sbattuto in faccia la realtà che si manifesta ogni anno nel nostro Bel Paese, in particolare nel Sud d’Italia.
Puntualmente, in particolare durante i mesi estivi, si ripresenta il problema degli animali abbandonati.
Tanti. Numeri che non riusciamo neanche a immaginare. Centinaia di migliaia di cuccioli, destinati alla strada, che Dio solo sa se potranno riuscire a sopravvivere.
Secondo la Lav (la Lega Anti Vivisezione) ogni anno sono circa 50.000 i cani abbandonati, mentre il numero sale a 80.000 circa per i gatti. La maggior parte rischia di perdere la vita per mancanza di cibo e acqua, per incidenti, o perché finisce in cattive mani, vittima di maltrattamenti.
Chiaramente si tratta di stime, che si riferiscono esclusivamente a cani e gatti. Non è possibile purtroppo avere numeri più precisi, perché l’Istat non se ne occupa.
Questa estate è toccato a me, trovarmi 3 volte davanti alla realtà. E l’ultima delle tre mi ha proprio stracciato il cuore. Evidentemente sarà stato il destino, una congiuntura astrale, non so.
Ma quando ho incrociato gli occhioni tristi di Lupo (così lo abbiamo chiamato), un cucciolo di maremmano che qualche umano senz’anima ha pensato bene di lanciare dallo sportello di un furgone, facendolo piovere proprio davanti alla mia casa in Calabria… ho capito che non potevo lasciarlo lì.
Nei giorni precedenti, casualità, ero riuscita a farne adottare due di cagnolini abbandonati. Lui, invece, Lupo, non l’ha voluto nessuno. Ci ho provato, anche con l’aiuto delle mie amiche Sasha, Raffaella e Chiara e dei loro canali. In tanti ci hanno scritto, ma alla fine non siamo riuscite ancora a trovare una famiglia che se ne prenda cura.
In attesa di un sogno, il piccolo Lupo è però ora al sicuro, coccolato da una donna a me tanto cara che ha sempre amato gli animali, e che mi sta aiutando a distanza a curarlo, nutrirlo e prepararlo per la sua nuova vita, speriamo imminente.
Lupo è un esempio. E’ uno su tutti, ma fa parte di un mondo troppo grande. Un’infinità di esserini che hanno il diritto a una vita, a una famiglia che possa stargli vicino. Che possa amarli.
Non dimentichiamoci che ogni cane abbandonato rischia la morte.
Questo perché, essendo cresciuto in cattività, il più delle volte non è capace a procurarsi cibo e acqua da solo, senza tener conto dell’enorme stress emotivo che lo abbatte dal punto di vista psicologico.
Questa estate ho avuto anche la fortuna di conoscere una persona splendida, che mi ha aiutato moltissimo a far sopravvivere Lupo. Se non ci fosse stato lui, Floriano Canonaco, non credo che ce l’avremmo fatta a rimetterlo in sesto.
Floriano, ha più o meno la mia età, un lavoro che non c’entra nulla con gli animali e un cuore grandissimo. Non fa parte di nessuna associazione animalista e non è sovvenzionato da terzi. Ma Floriano negli ultimi anni ha salvato centinaia di animali, principalmente cani e gatti. E non solo: ne ha adottati circa una quarantina, che vivono nel suo casale in campagna.
A spese di chi?
Vi chiederete.
A spese sue.
E fosse ricco. Eh no. Ahimè, non è così.
Pazzo? Folle?
Sicuramente meno di tanta gente senza cervello che abbandona o tortura gli animali senza un minimo di coscienza. Anzi, con una disinvoltura inammissibile.
Lui, come tanti altri volontari in Italia, si è fatto carico di questa missione che sicuramente ha costi elevati (stima di spendere circa 500 euro al mese tra cibo e cure per tutti), ma che è diventata quasi la sua ragione di vita.
Ci ha aiutato a curare una forte dermatite di Lupo (sembrava addirittura rogna), che ora ha un pelo splendido. Sembra rinato. Mi ha portato le medicine, ha organizzato vaccini e microchip, e si prodiga ogni giorno per trovare una famiglia a lui e ai tanti altri che si è preso in carico.
Lui non l’ha mai chiesto, ma vorrei provare ad aiutarlo, quantomeno per poter contribuire in qualche modo alla sua generosità nei confronti di così tanti animali.
Se voleste fare una piccola donazione, anche solo di qualche euro, questo è il suo Postepay:
4023 6009 6723 3612 (intestata a Ivan Canonaco, codice fiscale CNNVNI79E29D766E)
E mi raccomando, non smetterò mai di dirlo: