Bambini in auto: consigli pratici per portarli al sicuro sempre

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Tra auto che sfrecciano impazzite, clacson assordanti, autobus e camion, decine di bambini fanno lo slalom, nel tragitto verso la scuola, attraversando, tra i pericoli, le strade di un’affollatissima e rumorosissima Parigi e di un altrettanto disordinata città del Sudafrica.

Tre minuti agghiaccianti di video choc di Luck Besson “Save Kids Lives”, per denunciare e più banalmente scuotere, attorno al dato allarmante dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità: ogni giorno 500 minori muoiono sulla strada.

E c’è poco da replicare. Il filmato mostra chiaramente come il problema coinvolga tutto il mondo, sia che si viva in un Paese dove mancano completamente le infrastrutture sicure, sia che ci si muova per le strade di una evoluta metropoli. Statisticamente gli incidenti d’auto sono la prima causa di morte per i ragazzi fra i 15 e i 29 anni. Occorre soltanto chinare il capo e cercare di capire in che modo possiamo cambiare quel dato, migliorandolo sempre di più.

In un periodo come questo, estivo, in cui gli spostamenti diventano più lunghi e frequenti, vi proponiamo una breve riflessione, per condividere e ripassare i fondamentali da utilizzare sempre con i bebè a bordo.

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© Pregnancy, Mother and Kids Health

L’incidente è sempre in agguato dietro l’angolo e anche un banalissimo tamponamento può avere sui più piccoli effetti devastanti. Sono i primi a farne le spese. Rischiano di essere proiettati in avanti o fuori dell’abitacolo per la loro taglia ridotta, così come la scarsa resistenza muscolare e la delicatezza degli organi li espongono maggiormente al rischio di lesioni, al punto che perfino la cartella lasciata sulle spalle può diventare un macigno in caso di urto.

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E’ banale per noi pensare che i bimbi debbano viaggiare sul seggiolino, chi non lo sa? Eppure dall’Aci promotrice della campagna “trasportACI sicuri” ci fanno sapere che 6 bimbi su 10 viaggiano “seduti” in auto dove non dovrebbero stare e questa percentuale cresce in caso di piccoli spostamenti urbani, complice l’erronea convinzione che più il tragitto è breve e meno è pericoloso.

Se per la maggior parte di noi mamme attente, l’utilizzo del seggiolino è sempre scontato, può essere comunque utile ripassare gruppi e regole per sistemarli sempre al meglio, in base a peso e età.

Innanzitutto secondo le stime, l’uso del seggiolino riduce il rischio di lesioni gravi sino al 90% e quello di morte del 70% sotto l’anno e del 50% tra gli 1 e i 4 anni.

Le prime da utilizzare sono “navicelle”, nelle quali il neonato sta in posizione sdraiata. Dai 6 mesi si passa al cosiddetto “ovetto”, ideale per un peso non superiore ai 10-13 kg, e dai 6 sino ai 12-24 mesi d’età. Gli ovetti devono essere montati in senso contrario rispetto a quello di marcia per evitare sollecitazioni al collo del bambino in caso di brusca frenata, e possono stare sia sul sedile anteriore sia su uno di quelli posteriori. Nel primo caso è bene ricordarsi di disattivare l’airbag.

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Poi arrivano i seggiolini gruppo 1-2. Sono quelli che i bimbi utilizzano di più: veri e propri sedili con schienale, braccioli e imbracatura da usare indicativamente dai 2 ai 6 anni, a seconda della corporatura del bambino, con peso indicativo va dai 9 ai 25 kg. Per fissarlo si utilizzano le cinture di sicurezza dell’auto oppure, gli attacchi Isofix, anelli saldati direttamente alla carrozzeria dell’auto, ai quali il seggiolino è ancorato attraverso specifici ganci.

Fino ai 12 anni e al metro e mezzo di altezza si passa ai “rialzi”, semplici sedute che permettono di portare il bambino all’altezza giusta per assicurarlo al sedile con le cinture di sicurezza dell’auto.

Poi metterci tanto buon senso di mamma che non guasta mai. Moderare la velocità e fare attenzione di avere bloccato le maniglie delle portiere sono punti fermi. E soprattutto, mai in braccio, perché un bimbo di 10 kg in un impatto a soli 50 km orari genera una forza di circa 200 kg, impossibile da trattenere per chiunque.

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E se in caso di incidente o malore dell’adulto, il bimbo resta in auto vigile e da solo che succede?

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Esiste in questo caso una marcia in più, che arriva dalla tecnologia. E’ il caso di Opel e del sistema di connettività e assistenza OnStar, implementato in Italia su tutti i modelli a partire dal 2015. Un tasto rosso, o meglio un aiuto istantaneo a disposizione sempre, a portata anche di bambino, per la chiamata di emergenza in caso di bisogno. Una persona vera, non un computer o un messaggio preregistrato, pronto a prendere in mano la situazione, in ogni parte del mondo e a gestirla nella lingua scelta. Un angelo custode? Certo, chi lo ha utilizzato lo chiama così e brava Opel che ci ha pensato!

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Ricordate di fare tappe brevi quando avete un bambino in auto, lasciandogli il tempo per giocare e correre un po’. Ne ha molto bisogno e accetterà più volentieri la costrizione del seggiolino. E non cedete mai, nemmeno per pochi metri, a nessuna di queste regole. Vi ho convinto? Spero proprio di si!

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Post il collaborazione con Opel 

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