E’ necessario riempirli di attività pomeridiane? | Mamme che schedulano la mezz’ora
Di #momatwork super efficienti, che utilizzando il calendario condiviso di Google ne è piena l’Italia. Coordinarsi con tata 1, tata 2, nonna 1, nonna 2, padre (1?) è la primaria necessità. Praticamente sono – siamo – CEO di piccole imprese (se pensiamo al flusso di dinero che ogni mese lascia i nostri conti correnti per raggiungere più rosei lidi). E poi come si fa senza calendario condiviso se:
1 – i figli sono 2;
2 – hanno età diverse e vanno in scuole diverse;
3 – oltre alla scuola hanno 2 attività (diverse) ognuno?
La mascella mi è caduta quando stavo leggendo un libro a metà tra l’antropologico e il comico, Nella giungla di Park Avenue. Le mamme della comunità più ricca del mondo non hanno vita facile, questo è sicuro. Ma i soldi (quasi sempre del marito) aiutano. La principale preoccupazione? Sviluppare le competenze, le abilità dei nostri figli. E come se non iscrivendoli nelle scuole migliori e facendogli praticare sport e attività d’élite? Quindi è necessario schedulare, organizzare, pianificare, gestire, coordinare tutta la truppa.
La prima mamma che ammise con me di usare Google Calendar con il marito (e solo con lui) fu un paio di anni fa una prof italiana che viveva in Svezia. Per far funzionare le cose, gli orari della coppia (entrambi prof universitari) e della bambina piccola (scuola e babysitter), quella famiglia basava la propria serenità su un calendario condiviso (e dotato di alert, tipo: vai a prendere la bambina!). Poi, tre anni fa nacque il primo figlio della mia migliore amica del liceo. Lei, che oggi ha due figli, lavora nel sociale e ha 35 anni, è sempre stata maestra della pianificazione. Ma poco tecnologica, Laura. Così scrive tutto nero su bianco su un grande calendario che ha appeso in cucina. Alla fine cambia poco, rispetto alla prof che vive in Svezia. Entrambe avevano tutti i pomeriggi organizzati, stabiliti. Laura quasi al minuto, visto che lei non guida la macchina e il figlio più grande ha iniziato la sua prima attività pomeridiana.
E io? Io pianifico, scrivo, condivido sul calendario digitale solo le visite mediche prenotate con grande anticipo, però. Perché ho solo un figlio e piccolo. Che alla tenera età di 2 anni, frequenta solo un corso: quello di inglese. E in compresenza per giunta.
Devo dire che l’organizzazione al minuto mi fa un po’ paura. Ma la vedo anche l’unica soluzione per non impazzire, visto che tutta l’organizzazione della famiglia ricade sulle spalle di noi madri. O è proprio questa rigidità che ci farà andare ai matti? Ci riaggiorniamo al prossimo figlio (e al prossimo corso)!