La felicità delle piccole cose. Quella che ci insegnano i bambini

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felicità delle piccole cose

La felicità delle piccole cose è quella che ci insegnano i piccoli.

Cosa può rendere davvero felici i bambini?

Noi genitori ce lo chiediamo da subito. Per loro desideriamo il meglio. Facciamo progetti già quando li abbiamo in pancia.

Vorremmo che avessero un’infanzia felice. Ogni attività è pensata nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso. Perchè ciò che desideriamo è vederli sorridere.

Ma loro, i nostri figli, sanno vivere il presente molto meglio di noi, conoscono la felicità delle piccole cose e non hanno bisogno che di stare bene.

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Ci sono accorgimenti a cui però, non possiamo fare a meno di guardare, se vogliamo essere genitori attenti alla loro crescita.

Piccoli segreti che rendono la nostra vita insieme più bella, perché è solo attraverso le piccole cose che si raggiungono i grandi obiettivi.

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Il primo è sicuramente esserci quando torniamo a casa dopo il lavoro.

Staccare la spina nel vero senso della parola. Spegnere il cellulare e stare con i nostri figli. Un abbraccio, un bacio, un momento di gioco. Essere connessi alla loro vita vuol dire stare in una dimensione di ascolto. Nessun dono è paragonabile a un tempo donato.

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Vita all’aria aperta.

I bambini devono correre, fare esperienza degli ambienti che vivono, è così che imparano a conoscere. Lasciamo che agiscano cercando di intervenire il meno possibile. Attraverso il gioco libero immaginano, costruiscono, fanno progetti. Piccole esperienze del “reale“. Prove di se stessi.

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Se noi siamo sereni lo saranno anche loro.

Sappiamo tutti che i bambini hanno bisogno di quiete e di calma. Questo non vuol dire che se abbiamo un problema dovremmo mentirgli e far finta di nulla. Cerchiamo invece di lasciare ai bambini uno spazio riservato, risolvendo i conflitti nei momenti in cui loro non ci sono. Le cose dei grandi devono rimanere dei grandi.

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Farli ridere.

Non dimenticare che anche noi siamo stati bambini. Che giocare alla lotta o fare il solletico ci mette in una situazione di “vicinanza”. Far sorridere e ridere i nostri figli li aiuta a prendersi gioco di se stessi e delle proprie debolezze, senza farne una tragedia. Oltre che ad avere notevoli benefici sulla salute.

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Lo spazio della sera.

Il momento in cui i bambini si abbandonano al sonno è molto importante. Se il passaggio è accompagnato da una lettura, qualche chiacchiera, un resoconto della giornata, i nostri figli emotivamente si sentiranno rassicurati dalla nostra presenza. Un altro modo perché si sentano amati.

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Raccontare di noi.

I nostri figli devono sapere che siamo passati attraverso le stesse esperienze, che siamo stati bambini, e li capiamo. Attraverso la nostra storia possono capire che tutto passa, anche le esperienze che sembrano più difficili sono superabili. Sapere che siamo “umani” li solleva.

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Viaggiare insieme.

Vedere luoghi nuovi vuol dire aprire la mente. Allargare gli orizzonti. Avere ricordi dell’infanzia insieme alla propria famiglia. Conoscere culture nuove, assaggiare cibi. Amare le diversità per accettare le proprie.

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Un No deciso alle sculacciate.

Dobbiamo educare i nostri figli alle regole attraverso la comprensione e la gestione dei conflitti. Gli ultimatun, come dicono i danesi, esperti in campo educativo, non servono a molto. Bisogna trasmettere fiducia condividendo obiettivi e progetti, trovando mediazioni che siano comprensibili e quindi perseguibili. Dare castighi troppo duri non serve, trovare soluzioni sì.

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Fare da soli.

Incoraggiarli e nello stesso tempo renderli autonomi. Ci guadagneranno in autostima e fiducia. Saper giocare da soli, ad esempio, permette ai bambini di sperimentare la realtà, fare prove, inventare ruoli e personaggi. Fare progetti, come costruire una torre e capire come realizzarla, aumenta la consapevolezza delle proprie capacità, così come la differenza, ad esempio, tra un progetto e la sua realizzazione.

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Siamo una squadra.

I bambini hanno bisogno di sapere di far parte di un gruppo: la famiglia. Collaborare attraverso piccoli compiti: apparecchiare tavola, riordinare i giochi. Agire per un bene comune è una competenza emotiva necessaria per saper vivere in società.

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Piccoli consigli, nessuna verità. Essere genitore è un mestiere difficile perché è difficile il compito che ci aspetta: farsì che i nostri figli siano felici.

Impresa ardua ma possibile, basta tirarsi su le maniche e aprire il cuore. ❤️

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