Imparare il rispetto delle diversità. Consigli per grandi e piccoli
Dopo l’illusione di pensare che esiste una diversità o un elemento che ci separa l’uno dall’altro.
Dopo aver associato questa diversità alla cultura, al colore di pelle, agli ideali, alle credenze, al paese, alle religioni, alle idee politiche, agli usi e costumi, alla mentalità, alla scelta sessuale, alle abilità.
Dopo il sentirsi superiori sempre e comunque, con un Io atrofizzato che non accetta il confronto o peggio ancora il contatto con l’altro da sè.
Dopo aver tentato di capire dove affondano le radici di questo feroce sentire. Nell’Inconscio o nell’antica questione della “dualità“.
Nella paura del perturbante. Nel significato atavico di “diverso” uguale a “strano” o straniero che tanto è lì che oggi andiamo a finire.
Dopo le teorie sulla natura umana. O dell’inconscio collettivo. Della paura dell’estraneo come adattiva e sana.
Dopo le varie reazioni emotive: sentirsi attaccati e aver attaccato. Dopo aver avuto paura. Paura di perdere qualcosa. Fosse solo il proprio “assurdo e assoluto punto di vista“. Dopo la difficoltà di accettare di non avere la verità assoluta, figuriamoci l’identità migliore.
Di non essere soli nell’universo. Dopo l’egoismo. Il narcisismo (non sano).
Dopo l’insicurezza. Il non confronto. Il dubbio. La diffidenza. Dopo i “questo spazio è nostro“. E le barriere più alte. Come se fossero i confini nazionali a proteggerci. Dopo i timori inconsci di contagio.
Dopo il fastidio ed il prurito immaginario. Dopo il non sentirsi più liberi. Dopo i “ma loro sono diversi“. “Non si integreranno mai” e “ci rubano i soldi“. Dopo le generalizzazioni, le distorsioni (per niente poetiche).
Dopo una visione unica dell’essere umano, del vivere insieme e delle difficoltà di sentirsi parte dell’universo.
Dopo tutto questo, allarghiamo le braccia e sentiamoci parte della “famiglia mondo”.
– Impariamo a conoscere e dialoghiamo con loro
– Impariamo a capirli
– Identifichiamoci con loro
– Impariamo ad accettare la loro (o la nostra diversità)
– Impariamo dai loro modi di vivere perché possiamo arricchirsi ed evolvere tutti.
EMPATIZZIAMO. Sentiamo il loro dolore. La loro difficoltà. Questo ci aiuterà a rispettarli.
ADATTIAMOCI. Avviciniamoci all’altro perché solo l’adattamento e la flessibilità permettono la sopravvivenza delle specie. E ora l’adattamento consiste nella possibilità di cambiare ed emancipare la propria mente!
Potremmo essere diversi ma in fondo lo sai uguali siam.
Daniel Tiger (cartone animato di Rai YoYo)