Organizzazioni familiari
Tre giorni di lavoro intenso. Sì, era riuscita a portare sempre lei il bambino a scuola, ma poi fino alla mattina successiva non l’aveva visto. Ed ecco affacciarsi la 4° giornata impegnativa.
Sara (nome di fantasia) è una carissima amica. E’ una giornalista freelancer e si divide tra tanti impegni, retribuiti e non. Ci mette impegno e passione, ma non è che guadagni poi tanto. Poi arriva la giornata clou, quella davvero importante. Anche a livello economico. Un incontro con un cliente alle 9, poi una riunione con il super mega capo alle 12. Previsto anche aperitivo alle 18, per festeggiare l’inizio di un nuovo progetto. Sara quindi anche oggi avrebbe potuto solo accompagnare Carlo al nido.
Vista la giornata lunga e importante aveva chiamato la madre: “Mamma lo so che sei molto impegnata, ma oggi avrei davvero bisogno di te”. “Ok, tranquilla Sara, vengo io. Lascia le chiavi nel passeggino, così possiamo rientrare a casa”. Ma alle 10 un’altra telefonata spariglia il planning: “Sara, mi dispiace, ma quel funerale che avrebbe dovuto essere domani è stato spostato a oggi pomeriggio alle 15,30, non riesco a da andare a prendere Carlo alle 16 a scuola. Vi raggiungo dopo”. Con la babysitter no way: influenzata e di brutto.
Le amiche mamme con le quali di solito si dava una mano in caso di emergenza erano fuori gioco entrambe: una aveva i gemelli malati, l’altra era tornata in Germania dalla famiglia di origine per un weekend lungo.
Unica soluzione spostare il super mega aperitivo dall’azienda al terrazzo di casa. Ma mentre stava iniziando a mandare un’email a una decina di persone per capire se era davvero una cosa fattibile, ecco spuntare il tarlo della cogenitorialità.
Perché non ci aveva pensato prima? Perché non chiedere se il padre del bambino poteva essere disponibile? Perché le donne italiane sono abituate così: anche se si lavora in due e si vive sotto lo stesso tetto, quando si diventa madri si deve automaticamente gestire il tempo del figlio.
Il padre esce e va a lavorare. Stop. Pappe, vestiti, scuola, babysitter, colf, cene e spese al supermercato, corsi pomeridinai, pediatri e specialisti, etc.. non gli competono. La madre pianifica, organizza, aggiusta, aiuta, lavora a casa e fuori. E spesso passa pure per rompiscatole.
Alla fine Sara è andata all’aperitivo in azienda. Suo marito quel giorno non lavorava. Ma lei non lo sapeva e non aveva pensato di poterci contare.