Le Oasi WWF della Maremma
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Sembra incredibile ma nel nostro straordinario Paese, spesso a pochi chilometri dalle grandi città, esistono dei veri e propri angoli di paradiso incontaminato, luoghi nei quali la natura regna sovrana e incanta il visitatore con le sue meraviglie: sono le Oasi del WWF. Più di 100 autentici gioielli dislocati dalle Alpi del Trentino alla Sicilia meridionale, dalla Sardegna alla Pianura Padana.
Un insieme di ambienti per i quali la salvaguardia della biodiversità ha costituito l’obiettivo fondamentale dell’Associazione in tanti anni di impegno e battaglie, ma che oggi, a distanza di tempo, rappresenta una delle principali soddisfazioni.
In oltre 40 anni di attività, infatti, il WWF, grazie al suo impegno (e a quello dei suoi Soci), è riuscito a inserire oltre 30.000 ettari di territorio nazionale nel Sistema Oasi, permettendo a centinaia di migliaia di visitatori (soprattutto studenti) di entrare in contatto con la natura, nella sua integrità. Un sistema di aree protette, quello delle Oasi WWF, complesso e articolato, il primo in Italia gestito da un’associazione privata e tra i primi in Europa.
Visitare un’Oasi del WWF costituisce un’esperienza a 360°, cioè non solo visiva, ma in grado di coinvolgere tutti i sensi. Anche se durante le visite guidate condotte dal personale specializzato delle Oasi non è possibile avvistare tutte le centinaia di specie di uccelli, mammiferi, rettili o insetti che vivono in quella determinata area, si potrà in ogni caso custodire nella memoria un ricordo di una giornata davvero speciale.
Mi piacerebbe moltissimo potervi parlare di tutte le Oasi WWF presenti in Italia ma dovrò ahimè limitarmi (almeno per il momento) a descrivere quelle a me più familiari, ovvero le Oasi WWF della Maremma: la Riserva del Lago di Burano, la Riserva Naturale Laguna di Orbetello di Ponente e la Riserva Regionale Bosco Rocconi.
Riserva Naturale Lago di Burano
Situata nella Maremma meridionale tra Ansedonia e Chiarone (nel comune di Capalbio, in provincia di Grosseto), si estende per circa 410 ettari, più altri 600 sottratti all’attività venatoria. La sua storia coincide con quella del WWF in Italia: è stata la prima Oasi del Sistema.
Nel lontano 1967, quando fu deciso di affittarla, il WWF era appena nato, con 800 soci e la sede nello studio del suo fondatore Fulco Pratesi, che scoprì l’area nel 1965. Con un Decreto Ministeriale nel 1977 il Lago di Burano è stato classificato Zona Umida di Importanza Internazionale dalla convenzione di Ramsar e nel 1980 è diventata Riserva Naturale dello Stato e la sua gestione è stata affidata al WWF.
Il lago in realtà è uno stagno costiero salmastro, resto di un antico lago, oggi collegato con il mare attraverso un canale parzialmente artificiale, che viene aperto secondo le esigenze di gestione. La Riserva racchiude tutti gli ambienti naturali tipici della Maremma, a cominciare dal litorale, che si estende ancora integro per 12 km con la vegetazione caratteristica della spiaggia sabbiosa e della macchia mediterranea.
Gli abitanti dell’Oasi di Burano
La fauna presente in quest’Oasi è dominata dall’autunno alla primavera da numerose specie di uccelli acquatici: le anatre di superficie e tuffatrici, la folaga (con 12.000 individui!), il cormorano, le oche selvatiche, le gru, l’airone cenerino. Tra i rapaci: il falco di palude, il falco pescatore, la poiana, il gheppio, lo sparviero. E ancora i fenicotteri che negli ultimi anni sono diventati una presenza costante della Riserva. Tra i mammiferi vivono qui: l’istrice, il tasso, il coniglio selvatico, la puzzola, il riccio, la faina, la volpe, la donnola e, da qualche anno, anche il capriolo, il daino e il cinghiale. Tra i rettili la testuggine terrestre e quella palustre. Numerose anche le specie di insetti, con due specie di coleotteri molto rare.
Molto importante anche la fauna ittica, rappresentata da cefalo, spigola, anguilla e dal raro nono, un piccolo pesce scomparso da molte zone umide costiere.
La Riserva del Lago di Burano è organizzata con un sentiero-natura che si snoda lungo la duna e si affaccia sul lago con 8 punti di osservazione, rappresentati da 6 capanni e 2 torri di avvistamento. Sono stati realizzati anche dei percorsi-natura didattici (entomologici) e un “giardino delle farfalle”.
Il percorso è stato il primo in Italia a essere attrezzato per permettere la visita anche alle persone diversamente abili. Nella riserva sono attivi una foresteria (per i soci del WWF, su prenotazione) e un piccolo centro visite, provvisto di materiali didattici e di una sala proiezioni in 3D. Inoltre è possibile usufruire di un osservatorio per la visione notturna dei mammiferi.
Riserva Naturale e Oasi WWF Lago di Burano – Strada Litoranea 35 – 58011 Capalbio Scalo (GR) – Tel +39 0564 898829 – e-mail: lagodiburano@wwf.it
Facebook: www.facebook.com/le.o.maremma
Come arrivare: dalla S.S. Aurelia si prende il bivio per Marina di Capalbio al km 133. Oltrepassato il sottopassaggio della ferrovia, si gira a sinistra e si continua per 3 km in direzione Chiarone.
In treno: stazione ferroviaria di Capalbio Scalo (linea Roma-Genova).
Orari di apertura: aperta dal 1 settembre al 1 maggio la domenica e i festivi alle ore 10,00 e alle 14,30. Negli altri giorni le scuole, i gruppi (oltre 15 persone), i fotografi e i birdwatchers possono prenotare presso la Riserva.
Nei mesi di luglio e agosto: visite il lunedì, mercoledì e sabato alle ore 17.30 (prenotazione obbligatoria, per prenotare +39 0564 898829 lagodiburano@wwf.it)
Riserva Naturale Laguna di Orbetello di Ponente
Circa 5000 anni fa al termine dell’ultima oscillazione glaciale l’attuale promontorio dell’Argentario non era in alcun modo collegato alla costa. Era un’isola verdeggiante separata dal continente da uno stretto braccio di mare largo circa 12 km. L’azione incessante delle correnti marine, che trasportano e depositano sedimenti, ha nell’arco di migliaia di anni formato tre ponti sabbiosi. Quello centrale, dove sorge la cittadina di Orbetello, è incompleto mentre gli altri due, il tombolo (o duna) della Feniglia e quello della Giannella, uniscono oggi la terraferma al Monte Argentario. Sono proprio questi due tomboli a racchiudere una delle più belle lagune tirreniche: la Laguna di Orbetello.
Si tratta di una distesa d’acqua di circa 2.700 ettari che ospita una ricchissima fauna ittica e che non ha subito nel tempo gli interventi di bonifica che hanno invece distrutto gran parte delle zone umide italiane.
L’Oasi è una propaggine della Laguna di Ponente e si estende per circa 300 ettari. La salvaguardia di questo territorio è legata a quella di un bellissimo uccello: il Cavaliere d’Italia.
Nel 1965 Fulco Pratesi e Hardy Reichelt scoprirono che questa specie era tornata a nidificare nella laguna e lanciarono una campagna di sensibilizzazione in sua difesa. Iniziativa questa che portò nel 1971 all’istituzione dell’Oasi da parte del Ministero dell’Agricoltura e Foreste. Nel 1977 l’area fu dichiarata Zona di Importanza Internazionale dalla convenzione di Ramsar per la presenza di oltre 10.000 anatre svernanti e nel 1980 fu creata una Riserva Naturale dello Stato. Nel frattempo il WWF è riuscito ad acquistare prima il Bosco di Patanella, un piccolo stagno e nel 2000 ulteriori 100 ettari (grazie ai fondi raccolti con la Campagna Foreste).
L’Oasi di Orbetello comprende tre itinerari.
Il primo è quello storico situato in località Ceriolo III ed è il più attrezzato per l’osservazione degli uccelli grazie a 9 osservatori posti in punti strategici.
Il secondo itinerario è quello del Bosco di Patanella, dove è stato allestito un percorso botanico e sono presenti alcuni capanni per l’osservazione.
Il terzo è quello del Casale Giannella (CEA “A. Peccei”). Qui è possibile, previa prenotazione, visitare la mostra sulle zone umide, il giardino delle farfalle, affacciarsi da un capanno sulla laguna e usufruire della foresteria.
Il CEA al Casale spagnolo della Giannella
Nel 1989 il WWF fonda il Centro di Educazione Ambientale (CEA) Aurelio Peccei all’interno dell’Oasi. Si tratta di una struttura che con i propri spazi, il proprio personale e le proprie attrezzature consente agli utenti di svolgere un’attività educativa di campo pratica e diretta e garantisce inoltre ospitalità a gruppi organizzati.
E’ composto dal Casale del 1800 (costruito su una precedente edificazione del 1500) e da tre casali dell’inizio del 1900. Il primo ospita la sala riunioni, i laboratori didattici e una mostra sulle zone umide, mentre i tre casali sono adibiti a foresteria e possono offrire vitto e alloggio fino a 50 persone.
Qui è possibile svolgere ricerca e didattica ambientale, le attività sono rivolte soprattutto ai ragazzi delle scuole, ai loro insegnanti, ma anche agli educatori e alle famiglie. Presso il Casale è allestito il “giardino delle farfalle”: una visita in questo luogo può riservare dei piacevoli incontri.
Gli abitanti dell’Oasi di Orbetello
La laguna è un ambiente ricco di organismi semplici che costituiscono l’alimentazione base di animali superiori come pesci e uccelli. Le specie ittiche presenti sono quelle tipiche degli ambienti salmastri e marini: cefali, spigole, anguille, orate, sogliole, ghiozzi e latterini. Nel loro insieme rappresentano una inesauribile fonte alimentare per gli uccelli piscivori. Nelle acque aperte si possono vedere i tuffi delle sterne impegnate a pescare, mentre nelle acque più profonde si trovano i professionisti delle immersioni, come i cormorani, gli smerghi e gli svassi che, con stile perfetto, si immergono per catturare le proprie prede. E proprio in queste acque dagli inizi degli anni 80 è possibile ammirare l’elegante fenicottero rosa che perlustra e filtra il fondo della laguna (durante l’autunno se ne possono contare fino a 5.000 esemplari!).
Durante la primavera arrivano dai quartieri di svernamento sub-sahariani il Cavaliere d’Italia, il minuscolo trampoliere dalle zampe rosse simbolo dell’Oasi e la Ghiandaia marina, uccello migratore tra i più appariscenti per le tonalità turchesi del suo piumaggio, che si riproduce con successo all’interno dell’area protetta.
Contemporaneamente l’Oasi si colora di rosa, fucsia, giallo, arancione, viola delle tantissime orchidee selvatiche e di molte farfalle. Tra i mammiferi presenti nella Riserva di Orbetello: l’istrice, la faina, la donnola, la volpe e il capriolo. Trai i rettili: la testuggine di Hermann, la lucertola campestre e la muraiola, il saettone, la biscia d’acqua.
L’Oasi è composta da un vero mosaico di specie vegetali e animali, testimonianza di un’attenta e scrupolosa gestione. Da alcuni anni inoltre vengono coltivati il farro e il grano secondo i principi dell’agricoltura biologica.
Riserva Naturale e Oasi WWF Laguna di Orbetello – S.S. Aurelia km 148,300 – Loc. Ceriolo III – Orbetello (GR) Tel +39 0564 870198 e-mail: oasiorbetello@wwf.it
Facebook: www.facebook.com/le.o.maremma
Come arrivare:
Ceriolo III – Ingresso al km 148,300 della S.S. Aurelia. Per arrivare in auto si procede sulla carreggiata sud della S.S. Aurelia, imboccando la strada sterrata segnalata dai cartelli WWF. In treno: stazione ferroviaria di Albinia o Orbetello.
Bosco di Patanella – E’ raggiungibile procedendo sulla carreggiata sud della S.S. Aurelia e al km 148 si prende l’uscita per Patanella.
Casale della Giannella (CEA “A. Peccei”) – Uscita dalla S.S. Aurelia in prossimità della frazione di Albinia, seguire le indicazioni per Porto S. Stefano – Isola del Giglio. Si percorre la S.P. della Giannella per 4 km seguendo le indicazioni per l’ingresso del Centro WWF, fino a imboccare una strada sterrata sulla sinistra della carreggiata.
Orari di apertura: aperta dal 1 settembre al 1 maggio il sabato, la domenica e i festivi dalle ore 09,30 alle 15,30. Le visite sono libere (guida solo su prenotazione e obbligatoria per i gruppi oltre le 15 persone).
Negli altri giorni le scuole, i gruppi, i fotografi e i birdwatchers possono prenotare presso la Riserva prendendo accordi con la direzione.
Nei mesi di luglio e agosto: visite martedì e sabato alle ore 17.00 – prenotazione obbligatoria, per prenotare +39 0564 870198 dalle ore 14,30 alle 15,30 oppure +39 0564 898829. e-mail: oasiorbetello@wwf.it
Riserva Naturale Regionale WWF Bosco Rocconi
E’ un’oasi aspra e selvaggia e allo stesso tempo dolce e ospitale. Si trova nella Maremma interna, a 45 km est da Grosseto, nei comuni di Roccalbegna e Semproniano.
In quest’Oasi, che si estende per 130 ettari, nata nel 1995, alte pareti verticali e pinnacoli rocciosi sovrastano un bosco di latifoglie e due corsi d’acqua: l’Albegna e il Rigo, che confluiscono in un angolo soleggiato e suggestivo prima di imboccare uno spettacolare canyon lungo circa 700 m, frutto della millenaria opera di erosione del fiume.
Nelle pareti rocciose si aprono numerose spaccature e grotte, di cui la più importante è il “Crepaccio Rocconi”. L’altitudine varia dai 270 mt ai 500 mt e il clima è mediterraneo.
Molto ricca la fauna presente, a cominciare dai rapaci, rappresentati da ben 8 specie nidificanti, tra i quali il raro falco lanario, simbolo dell’Oasi, e il biancone, l’aquila dei serpenti. Tra i mammiferi: capriolo, cinghiale, tasso, istrice, martora, molte specie di pipistrelli. Lungo il Sentiero Natura è possibile incontrare la testuggine di Hermann, i ramarri, il rospo, la rana verde, il tritone crestato, il tritone punteggiato e la rana dalmatina.
Durante la primavera e l’estate l’Oasi di Rocconi si arricchisce dei mille colori delle numerosissime farfalle presenti (tra cui la rara polissena).
Oasi WWF Rocconi – SS 323 km 49 – 58053 Roccalbegna (GR) – Tel +39 0564 989098 +39 347 5823441 – e-mail: boscorocconi@wwf.it
Come arrivare: da sud S.S. Aurelia uscita Manciano – Saturnia al km 11 percorrere la SP 105 e seguire le indicazioni per Roccalbegna, oppure uscire al km 145,900 e immettersi nella SP 68 maremmana, seguendo le indicazioni per Manciano – Saturnia e poi Roccalbegna.
Da nord: Superstrada Siena – Grosseto, uscire a Paganico e seguire le indicazioni per Arcidosso e poi per Roccalbegna. Per chi viene da Livorno uscita Grosseto Est in direzione Monte Amiata.
Visite e informazioni: aperta la domenica ore 10.00; visite guidate su prenotazione (per prenotare +39 334 9447214). Per gruppi e scolaresche visite guidate tutti i giorni, su prenotazione. Il sentiero principale, lungo 3 km con un dislivello di 200 mt, si percore in circa 3 ore, ma è possibile organizzare percorsi personalizzati e visite tematiche.
L’estate nelle Oasi WWF della Maremma
Oltre alle aperture speciali su prenotazione dopo le ore 17.00, presso le Oasi WWF del Lago di Burano e della Laguna di Orbetello i bambini e ragazzi potranno partecipare ai campi estivi del WWF, durante i quali si alterneranno momenti di educazione ambientale, di gioco, di spiaggia, oltre al pranzo preparato con ingredienti stagionali e a km zero. Per informazioni +39 340 3395260 campiwwfoasi-casale@segniditerra.net
Presso l’Oasi del Lago di Burano, al termine della vista guidata, i visitatori potranno tuffarsi nel mare cristallino antistante l’Oasi, in un tratto di spiaggia normalmente non aperto al pubblico. Inoltre tutti i martedì e le domeniche di luglio e agosto si svolgerà l’iniziativa “Un mare di stelle”, visita guidata e arrivo in spiaggia per riconoscere e parlare delle costellazioni (prenotazione obbligatoria +39 320 8223972)
L’Oasi WWF Bosco Rocconi, oltre alle visite guidate, offre la possibilità di un bagno ristoratore nel fiume Albegna, dalle acque limpidissime e fresche.
(Le foto di questo articolo sono di F. Cianchi/archivio wwfoasi, a eccezione di quella del Cavaliere d’Italia, di Carmine Arienzo)
Per conoscere tutte le Oasi WWF presenti in Italia e per essere informati di tutte le iniziative portate avanti dal WWF Italia:
WWF Italia ONG – Onlus – Via Po 25/C – 00185 – Roma – Tel + 39 06 844971 wwf.it wwf@wwf.it