La signorina Giulia al Teatro Vascello di Roma

by / Scrivi un commento
La signorina Giulia al Teatro Vascello

E’ in scena dal 13 al 16 Ottobre al Teatro Vascello di Roma “La signoria Giulia” di August Strindberg con la regia e l’adattamento di Leonardo Lidi.

Un giovane regista che si è meritato a soli 32 anni con il Premio della Critica 2020 dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro – prodotta dal Teatro Stabile dell’Umbria in collaborazione con Spoleto Festival dei Due Mondi.

Con uno sguardo teatrale che punta a restituire il primato del testo, la regia affronta i testi classici smembrando e ricomponendo la progressione temporale per rivelarne nuove e insolite pieghe interpretative, coerente con un ideale di teatro di parola.

La signorina Giulia al Teatro Vascello

Sul palco Giuliana Vigogna, Christian La Rosa e Ilaria Falini.

«Verrà, comunque, forse un giorno in cui saremo tanto avanzati, così illuminati, da poter osservare con indifferenza lo spettacolo brutale, cinico, crudele, che ci propone l’esistenza. Allora avremo disinnescato gli strumenti inferiori ed inattendibili di pensiero detti sentimenti, divenuti superflui e nocivi per la maturazione dello strumento di giudizio.»

” Continuo la mia ricerca sui confini autoimposti dalla mia generazione, dopo Spettri, Zoo di Vetro, Casa di Bernarda Alba, La Città Morta, Fedraconsapevole che il concetto di lockdown ora interroga lo spettatore quotidianamente sui limiti fisici e mentali della nostra esistenza.

La Signorina Giulia è considerato il capostipite del movimento europeo detto “naturalismo” e August Strindberg, spigoloso e violento, in Italia spesso subisce la semplificazione della verità.

La signorina Giulia al Teatro Vascello

La signorina Giulia al Teatro Vascello

Se è vero che l’opera di Strindberg fa parte della nuova formula di Zola “rendere vero, rendere grande e rendere semplice” non bisogna scordare le grandi incoerenze, l’incapacità del normale, e la enorme statura teatrale dell’immorale drammaturgo svedese.

Tre orfani vivono uno spazio dove è impossibile non curvarsi al tempo, dove la vita è più faticosa del lavoro, in una casa ostile da dove tutti noi vorremmo fuggire. Nell’arco di una notte capiamo come gestire questa attesa, prima della fine, cercando di ballare, cantare e perdersi nell’oblio per non sentire il rumore del silenzio.

Se nella macabra attesa del Finale di Partita o nell’aspettare Godot sono i morti e i vagabondi a dover gestire il nulla, in Strindberg sono i figli a dover subire l’impossibilità del futuro. Nello spavento del domani l’unica stupida soluzione è quella del gioco al massacro, il cannibalismo intellettuale. L’inganno. Il Teatro. Julie: Ottimo Jean! Dovresti fare l’attore.  Leonardo Lidi

 

 

Teatro Vascello 

Via Giacinto Carini 78

00152 Roma

 

…….

Post realizzato in collaborazione con il Teatro Vascello