Human
Ci sono film che vediamo e che poi pian piano, con il passare del tempo, dimentichiamo e film che ci rimangono dentro come vere e proprie esperienze, ricordi indelebili che diventano un pò parte di noi.
Così è stato per me dopo aver visto l’anteprima di Human, il capolavoro del fotografo e regista francese Yann Arthus-Bertrand, in sala il 29 febbraio e il 1 e 2 marzo come evento speciale, con il Patrocinio dell’Unesco, distribuito in Italia da Academy Two.
Presentato Fuori Concorso alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e in concomitanza nella Sala dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York in occasione del 70° anniversario, il film è un affresco straordinario del mondo e dell’essere umano.
In un’ alternanza di straordinari filmati aerei (di luoghi incredibili, che sembra impossibile esistano davvero!) accompagnati da musiche bellissime e interviste agli abitanti dei luoghi più diversi del pianeta, Human ci trasporta completamente all’interno della narrazione, facendoci riflettere su alcune domande fondamentali: proviamo tutti gli stessi bisogni di amore, libertà e riconoscimento? Cosa significa veramente essere umani? Le nostre differenze sono così profonde? Se condividiamo molti valori perchè fatichiamo a comprenderci? Se in definitiva abbiamo gli stessi bisogni perchè è così difficile convivere in pace?
Filmato in 60 paesi in oltre 2 anni di riprese, il film ci fa entrare in intimo contatto con uomini, donne e bambini intervistati che raccontano in 63 lingue diverse, guardandoci dritti negli occhi, le loro storie, le loro gioie ma anche i loro dolori, la loro vita vissuta, con incredibile sincerità, facendoci entrare nel loro universo, nelle loro piccole e grandi storie.
Ci sono i due papà, uno israeliano e uno palestinese, che raccontano di aver perso entrambi le loro bambine in un attentato terroristico, descrivono il loro dolore infinito e il loro desiderio assoluto di pace. La signora ormai anziana scampata ai campi di concentramento grazie alla bontà di un soldato delle SS che l’ha nascosta nel suo cappotto, facendola passare per sua figlia, racconta che ha trascorso ogni attimo della sua vita pensando a quel gesto straordinario. L’amore in tutte le sue declinazioni raccontato dalla simpatica signora spagnola con i bigodini… e tantissime altre storie uniche e irripetibili così come lo è la natura umana.
C’è un universo di vita, di verità, di bellezza in questo film che non può far altro che coinvolgere, avvolgere, commuovere e emozionare per 3 ore e mezza, che scorrono veloci trasportandoci completamente nei luoghi bellissimi e incontaminati, nelle vite lontane, diverse ma alla fine simili, nella loro essenza fondamentale, alle nostre.
I giornalisti della troupe hanno posto le stesse domande a tutti gli intervistati: qual è il significato della vita? Ti senti libero? Qual è la prova più difficile che hai dovuto affrontare e cosa ti ha insegnato? Qual è il suo messaggio per gli abitanti del pianeta?
Il desiderio di Arthus-Bertrand era realizzare un film in cui il potere delle parole riecheggiasse sulla bellezza del mondo. Per fare questo insieme alla sua troupe ha raccolto negli angoli più disparati della Terra oltre 2.000 interviste, con l’obiettivo di dar voce anche e soprattutto a coloro di cui nessuno parla mai, che raccontano qui la loro storia per la prima volta.
Povertà, guerra, immigrazione, omofobia, diritti negati, amore, riconoscenza. Questi alcuni dei temi fondamentali affrontati dal regista.
Diversamente dalle normali tecniche cinematografiche Human non aveva una sceneggiatura prestabilita, ha preso forma in corso d’opera, grazie alla forza intrinseca del progetto. Nel corso di 110 riprese in giro per il mondo, contrariamente a ogni logica cinematografica, le testimonianze di vita delle 2.000 persone intervistate hanno intessuto pian piano la trama del film.
Le incredibili riprese aeree ci lasciano senza fiato, ci incantano facendoci provare quella sensazione che secondo me al giorno d’oggi è sempre più raro vivere: la meraviglia.
Il dualismo del piano narrativo (cioè le interviste e le immagini dei paesaggi) suscita nello spettatore tutta la gamma delle emozioni possibili.
Più che un film tradizionale Human è un progetto audiovisivo dalle mille sfaccettature, che ha richiesto 3 anni di impegno da parte di una troupe composta da 16 giornalisti, 20 cameramen, 5 montatori e un team di produzione di 12 persone. Human è un appello rivolto a tutti i cittadini del mondo.
Yann Arthus-Bertrand, celebre fotografo e specialista di immagini aeree, ha scritto diversi libri, tra cui “La terra vista dal cielo” (tradotto in 24 lingue, 3 milioni di copie vendute), nel 2009 ha realizzato Home, il film sull’ambiente di maggior successo del decennio (visto da 600 milioni di persone, disponibile gratuitamente su YouTube) e nel 2011 il film Planet Ocean, sull’universo marino.
La sua mostra fotografica “7 miliardi di Altri“, inaugurata al Grand Palais di Parigi nel 2009, un ritratto dell’umanità di oggi realizzata nell’arco di 30 anni di lavoro, è stata vista finora da 350 milioni di persone in tutto il mondo.
Nel 2005 Arthus-Bertrand ha fondato la GoodPlanet Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro, da lui presieduta, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche ambientali che propone soluzioni realistiche attraverso una serie di programmi destinati a porre l’ecologia al centro del nostro modo di pensare e della nostra vita.
GoodPlanet è alla base di tutte le iniziative che accompagnano Human e coordina la strategia di distribuzione del film.
“Sono un uomo fra sette miliardi di uomini. Negli utlimi 40 anni ho fotografato il nostro pianeta e la diversità umana e ho l’impressione che l’umanità non stia facendo alcun progresso. Non sempre riusciamo a vivere insieme. Perchè? Non ho cercato una risposta nelle statistiche o nelle analisi, ma nell’uomo stesso. Nei visi, negli sguardi e nelle parole trovo un potente mezzo per arrivare alla profondità dell’animo umano. Ad ogni incontro ci si avvicina di un passo. Ogni storia è unica. Nell’esplorare le esperienze dell’altro ero in cerca di comprensione“
Se avete desiderio di fermarvi un momento, rimanere incantati dalla bellezza della natura e riflettere su temi fondamentali con la profondità ma allo stesso sempo con la semplicità che solo i grandi Autori sanno realizzare, non potete assolutamente perdere Human.
Il regista francese sarà presente in sala a Roma il 29 febbraio al Cinema Quattro Fontane e al Cinema Farnese, il 1 marzo allo Spazio Cinema Anteo di Milano.