Amori di mamma un #@**%!
Tutto quello che avreste voluto sapere prima di avere figli (ma che nessuno vi ha mai detto)
Quando fingi di avere mal di stomaco per stare tranquilla in bagno. Quando pulisci la faccia di tuo figlio con la saliva. Quando, “se i bambini rovesciano un po’ di latte e sono troppo pigra per prendere un tovagliolo, lo asciugo con la manica“. Perché siamo tutte mamme imperfette, come racconta Karen Alpert, aka Baby Sideburns, nel suo libro uscito nei giorni scorsi Amori di mamma un #@**%! Tutto quello che avreste voluto sapere prima di avere figli (ma che nessuno vi ha mai detto), edito da Giunti.
Copertina rossa, illustrazioni simpatiche, il volume è un estratto di quanto raccontato sul blog http://babysideburns.com (se siete brave con l’inglese vi consiglio di dare un’occhiata!) da questa mamma americana quarantenne, famosissima negli States, che è un po’ lo specchio di tutte noi. Con toni irriverenti e battute, descrive la vita quotidiana di una madre alle prese con due bambini, divisa tra il lavoro e la spesa al supermercato, le pulizie di casa e il compleanno della piccola, le visite dal pediatra e le vacanze con i pargoletti, il rapporto di coppia e il confronto con le altre mamme.
Si ride e un po’ ci si commuove, ma soprattutto ci si sente meno sole, leggendo le pagine di questo libro. “A volte, quando mia figlia non mi vede, caccio i suoi disegni in fondo al bidone della spazzatura” – scrive Karen –. Specialmente quando succedono cose tipo: “Guarda mamma, ho fatto un serpente”, e io penso: “No che non lo è, hai fatto una linea del cacchio e basta”.
O ancora: “Ogni volta che vediamo qualche film della Disney dico che è la serata al cinema e spengo le luci, così i bambini non mi vedono piangere“. Alzi la mano chi non lo ha mai fatto….
Perché certe volte si pensa di essere le peggiori e di non farcela, a tirare su dei bambini che poi diventeranno degli adulti. E invece siamo tutte uguali, tutte alle prese con gli stessi problemi, anche quelle che raccontano che il loro bambino è un angioletto.
“Una volta – scrive ancora Karen – quando mia figlia era piccola, ho dimenticato di legarla al seggiolino dell’auto con la cintura di sicurezza e me ne sono accorta tipo dopo cinque isolati“. Il tono non è quello di chi si sente in colpa per non corrispondere al modello proposto da tante pubblicità, ma l’ironia tagliente di una donna che adora i suoi bambini ma conosce bene i suoi limiti. Che sono gli stessi per ciascuna di noi.
“Certe volte propongo di giocare a nascondino solo perché so che posso nascondermi nel mio letto, sotto le coperte, e i bambini ci metteranno un’eternità a trovarmi”.
Grande idea, Karen, grande idea…