Gli albi illustrati di novembre: “La luna”

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Per il mese di novembre abbiamo deciso di dedicare le nostre letture di albi illustrati alla luna, un soggetto ricorrente nelle fiabe per bambini per la sua indiscutibile pregnanza simbolica. Nella maggior parte dei casi la luna è il primo elemento celeste riconoscibile per il bambino, poiché fin da subito essa è in grado di stabilire un contatto emotivo profondo con l’immaginario dei più piccoli. Rispetto al sole la luna è più facilmente contemplabile, rispetto alle stelle è più vicina e con un’identità univoca che nonostante i suoi continui mutamenti la rende immediatamente umanizzabile.

Ecco allora che la luna diviene un punto di riferimento indiscutibile nello spazio celeste: è l’elemento che segna il passaggio dal giorno alla notte e che rischiara il tanto temuto buio come un lume, l’altra “faccia” della terra, colei che rende l’alterità tangibile, avvicinando così ciò che è lontano e ignoto.
Tra i numerosissimi albi illustrati dedicati alla luna che meriterebbero di essere ricordati ci limitiamo, come abbiamo fatto per il mese di ottobre, a proporne una terna che ci sembra particolarmente significativa:

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1. Eric Carle, Papà, mi prendi la luna, per favore? (1986), Margherita Edizioni

La luna è un soggetto ricorrente nelle storie di Eric Carle, con una peculiare cifra stilistica che la rende particolarmente tangibile. Una sera la bambina Monica tenta di prendere la luna, non riuscendo però a raggiungerla chiede al suo papà di andarla a prendere per lei. Così il papà di Monica si procura una scala lunghissima, raggiunge una montagna altissima e comincia a salire i pioli della scala finché finalmente non raggiunge la luna…

La storia prende le mosse da un desiderio tipicamente infantile che tuttavia resta ben impresso anche nella mente dell’adulto, conservando un forte impatto emotivo e simbolico. Nel prosieguo del racconto sono invece i concetti astratti di alto/basso, lontano/vicino, piccolo/grande ad assumere forma concreta, attraverso un’efficace e semplicissima illustrazione delle fasi lunari in grado di spiegare con estrema naturalezza persino il fatto che la luna possa scomparire dal cielo notturno, per poi tornare nuovamente ad illuminarlo.

LA MIA AMICA LUNA 3

2. André Dahan, La mia amica Luna (1987), EquiLibri

Al tratto infantile dei disegni di Dahan, si aggiunge una storia onirica eloquente e fortemente lirica, grazie anche al sapiente racconto in rima dell’autore.

Un signore si perde in piena notte in mezzo al mare e decide di chiedere aiuto alla luna che dorme sopra di lui appesa ad un filo. Ben contenta di essere stata interpellata la luna comincia a dondolarsi. Ma il filo finisce per aggrovigliarsi e spezzarsi e la luna cade nel mare. Sarà a questo punto il signore disperso in mezzo al mare a offrire aiuto alla luna e ad ospitarla sulla sua barchetta…

La mia amica luna è una storia garbata e piena di grazia, che offre libero sfogo all’immaginazione e al tempo stesso sottolinea l’importanza della relazione tra uomo e ambiente.

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3. Andrea Rauch, La luna (2012), Principi & Principi
Ispirata ad una delle fiabe secondo Italo Calvino più belle dei fratelli Grimm, La luna di Andrea Rauch è un capolavoro anche dal punto di vista figurativo, per la capacità di raccontare la fiaba dei Grimm, e forse molto di più di essa, attraverso la forza espressiva delle figure astratte.
La luna dei Grimm è sostanzialmente una storia sull’amicizia. Come in Carle, tuttavia, non si rinuncia ad accennare all’aspetto specificamente astronomico delle fasi lunari. Quattro amici, stanchi dell’oscurità della notte in cui vive il loro villaggio, decidono di rubare la luna appesa all’albero di un villaggio vicino. In seguito gli amici discutono tra loro e ciascuno si allontana con un quarto di luna facendo ripiombare il villaggio nell’oscurità…
Rauch descrive la storia dei Fratelli Grimm attraverso i movimenti geometrici di sei cerchi differenti per colore e dimensione, sullo sfondo notturno di pagine completamente nere. Quattro cerchi rappresentano i quattro amici, il quinto cerchio, molto più grande, rappresenta la luna, e il sesto, ancora proporzionatamente più grande, l’albero. La somiglianza delle figure esprime con efficacia la dimensione relazionale tra i personaggi del racconto e la tendenza tipicamente infantile dell’uomo ad attribuire forme umane alla natura attraverso proiezioni e rispecchiamenti. Il contrasto ottico dei colori sottolinea al contrario l’identità di ciascun elemento, con le sue peculiari differenze.