Inserimento all’asilo: 8 consigli da seguire per renderlo il più piacevole possibile

Uno dei momenti più delicati nella vita di una mamma o di un papà è l’inserimento del bimbo all’asilo, nido o materna che sia.
Chi di noi può dire di non vivere o aver vissuto questa circostanza con ansia e preoccupazione?
Tante sono le domande che ci facciamo:
“E se non si trovasse bene?”, “Se non gli piacesse?“, “E se iniziasse a piangere come un disperato perché non vuole che lo lasci lì?“, “Se le educatrici non fossero brave?”, “Se non mangiasse?”, “Se mi mancasse troppo?” , “Se non avessi scelto scelto l’asilo giusto?”, “Come mi devo comportare?“
E’ impossibile negarlo, il primo vero distacco dalla mamma è sempre un trauma, da entrambe le parti.

Il piccolo deve imparare a stare “nel mondo”, a relazionarsi con persone diverse che non fanno parte della famiglia e che quindi non lo pongono più al centro dell’attenzione.
E noi mamme dobbiamo imparare a riappropriarci del nostro tempo, della nostra vita, almeno per gran parte della giornata. Questa fase comporta molte volte inevitabilmente alcuni segnali di malessere, a livello emotivo e psicologico.
Per cercare di vivere, mamma (o papà) e bimbo, questo momento delicato senza traumi, bisognerebbe tenere sempre a mente alcune regole e seguirle quanto possibile, per il bene di entrambi.
Concentriamoci innanzi tutto sulla cosa più bella dell’asilo: insegnare al bimbo a vivere nel sociale, “inserirlo” nella società. Ogni mamma dovrebbe fare in modo di agevolare e invogliare questo inserimento. Lungo mediamente dalle due alle tre settimane, a seconda della scuola e delle reazioni soggettive di ogni bimbo.

Di seguito alcuni consigli da seguire per rendere questo passaggio il più piacevole possibile:
- Parlare sempre in maniera positiva dell’asilo, entusiaste delle maestre, della scuola e delle attività. “Che bello oggi vai all’asilo!” “Chissà quante cose bellissime che farai oggi!” “Che bello andiamo dagli amici!” invece di “Se non fai il bravo domani vai a scuola!“.
- Fare il possibile perché l’inserimento sia graduale, programmando con le educatrici il tempo di permanenza giornaliero in base alle necessità e alla risposta del bimbo. Non dovrebbe essere il piccolo ad adattarsi ad orari comodi per i genitori bensì dovrebbero essere i genitori ad adattarsi a lui…
- Fidarsi delle educatrici. I nostri pargoli sono delle spugne, capiscono al volo se il nostro stato d’animo è sfavorevole e lo assimilano facendolo proprio.
- Scambiare informazioni con le educatrici. Sulle abitudini del bambino, sui suoi orari, su quello che gli piace e non piace, sulle sue eventuali problematiche, su ciò che mangia e ciò che assolutamente rifiuta.
- Non allontanarsi mai dal bambino senza farsi vedere: questo potrebbe essere interpretato come un abbandono. Bisogna salutarlo, possibilmente col sorriso più vero e sincero che ci riesca, spiegandogli che stiamo andando al lavoro e che torneremo a prenderlo presto.
- Fare il possibile per interpretare e capire cosa c’è dietro ad eventuali capricci, nè considerandoli superficialmente e né ingigantendo la cosa (quest’ultimo non riesce spesso facilissimo!). Il piccolo spesso capisce al volo su cosa può far leva e se ne approfitta sapendo bene come va a finire…
- Fissare degli orari regolari per la cena e la nanna della sera prima. Regolarità e consuetudine sono fondamentali per il bambino e per la sua sicurezza.
- Svegliatelo dolcemente, dategli il tempo e la calma per fargli fare una buona colazione insieme e a voi e non abbiate fretta di lasciarlo all’asilo. Meglio alzarsi un pochino prima che fare tutto di corsa: altrimenti avrà la sensazione che non vediamo l’ora di “scaricarlo”.
E voi che ne pensate?
Avete altri suggerimenti?
Buona fortuna e buon inserimento a tutte!