Silent Book di Natale

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In questa atmosfera natalizia scesa all’improvviso nella nostra città con un soffio di vento fresco che forse ormai nemmeno aspettavamo più, mi è venuta voglia di sfogliare un vecchio e silenzioso libro che parla di neve e riporta nel mio cuore l’atmosfera natalizia.

Prima di rivelarvi di che libro si tratta vorrei rallentare il nostro bioritmo per aprire i pori della ricettività piacevole.
Pronunciate silenziosamente queste due parole:

L I B R O S I L E N Z I O S O

ancora più lentamente e se per un attimo chiudete gli occhi al riaprirli cercate immagini di fiocchi di neve che scendono lentamente, molto lentamente.
Fiocchi di neve che scendono in un mondo color pastello, silenzioso, leggero, rilassante … così dovrebbe essere il periodo natalizio.

Così è un libro silenzioso!
Un libro fatto di sole immagini in cui nessuno ti chiede di capire ma solo di sognare!
Un libro che non giudica, regala!

The Snowman di Raymond Briggs, questo il libro che regala la magia.

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Un libro che ormai molte persone al mondo conoscono come tipico di Natale eppure Il Pupazzo di Neve, non è una storia di Natale.
Parla di qualcosa che forse non riguarda proprio il Natale anche se, lo sappiamo tutti, gli opposti sono spesso due facce della stessa medaglia e nascere è anche un po’ morire.

Quando Raymond Briggs ha concepito e creato The snowman, ha voluto dare leggerezza e poesia alla morte, un evento tanto doloroso quanto naturale.

In un mondo in cui la morte è un evento estremamente pesante, lui l’ha voluto rendere leggero e riportare alla sua naturalezza.
Muoiono i nonni, i genitori, i parenti, gli amici, i conoscenti, gli sconosciuti … muoiono tutti!
Proprio un racconto che parla di morte, è stato scelto nei primi anni ’80, per dare vita ad uno dei più bei film animati che siano mai stati creati nella storia del Natale. È bastato aggiungere una moto e un vestito rosso all’originale per renderlo il Film di Natale. Sconcertante!

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Raymond Briggs, una mattina ha osservato i campi innevati ed è rimasto estasiato dalla loro bellezza, dalla loro naturalezza … la neve viene, ti fa innamorare, ti regala momenti di vita emotivamente intensi e poi si scioglie, se ne va, per sempre, quella stessa neve non tornerà mai più … non tornerà mai più!
Gioia e dolore si fondono e scuotono l’animo.
La morte è così, non potremmo amare la vita se non ci fosse la morte.
L’emozione, il ricordo di, l’esperienza, tutte cose che non si sciolgono, nemmeno con la morte.

Sarà questo il motivo per cui il libro è stato scelto per farne un film animato sul Natale?
Il Natale, la sua istituzione, bambini che attendono con occhi grandi e i piedini in fibrillazione pronti a scalare montagne e poi … si spalancano gli occhi, si apre la bocca, esce solo un “oooooh”. Sembra quasi il sibilo del vento freddo che arriva a portare l’inverno.

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I piedini si bloccano, senza scalare nessuna montagna, senza muoversi … che stanchezza: “mamma ho sonno!

Irrompere dentro un’emozione dopo una trepidante attesa è una sensazione sconvolgente e non è mai quella che ti aspetti e proprio per questo è sempre più emozionante.
Come diceva il Don Juan Tenorio di George Bernard Shaw, la morte di una persona cara ti appesantisce di dolore ma ti alleggerisce di aspettative.
Non ti aspetteresti mai di poter volare con questo enorme e pesante pupazzo di neve, leggeri come l’aria e sereni e dopo un viaggio così leggero tornare a casa diversi.

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Ri-nati.
In fondo il dolore a questo serve, a rinascere. Altrimenti la sofferenza diventa fine a se stessa ed è solo un rifiutare la vita.
Raymond Briggs, una mattina uscendo presto ha i visto i campi che attraversava quotidianamente immersi nella neve, quello spettacolo ha dato lui una tale gioia che ha iniziato a lavorare al libro The Snowman, un libro che ti insegna che felicità, fantasia e condivisione non guastano mai.

Un libro illustrato silente ( Silent Book ) uscito per la prima volta in Uk e in USA nel 1978.

La critica lo ha osannato, premi e lodi gli sono stati conferiti. Forse uno dei primi libri a dare fortissimo segnale del fatto che le illustrazioni sono un mondo magico che arriva al cuore usando il canale emotivo prima che quello razionale: una illustrazione non ha bisogno di didascalie perché è come un quadro.

È un dialogo tra lei e il lettore ed è personale, si possono dire ciò che vogliono. Il lettore si sente a suo agio con le illustrazioni perché sono sincere, immediate, silenti, non giudicano, nessuna pronuncia, nessuna razza né religione né barriera linguistica. Non importa che capacità di lettura hai, tutti possono leggere i libri silenziosi. Prova a sedere con un Silent Book vicino ad un ragazzo non vedente e a descrivergli le immagini del libro, la storia che racconta, le emozioni che ti passa e vedrai illuminarsi anche i suoi occhi chiusi di un sorriso che solo la lettura condivisa ti sa donare.

Non importa quanti anni abbia il lettore, un Silent Book va bene a 2 anni e a 40 e a 90 perché in fondo leggere è come viaggiare.

Da piccolo ti portano a vedere Roma, sei felici, ti avvicini al colosseo, lo vedi enorme e ci sono anche gli antichi romani e qualche cavallo e torni a casa felice e vuoi sapere la storia di Roma e dei suoi imperatori e se trovi la lupa … Da adolescente torni a Roma con i tuoi amici, vai a vedere il colosseo e pensi ai gladiatori, al loro fisico magari vai anche allo stadio a vedere la Magica e poi un caffè nel locale più vip di Trastevere, torni a casa entusiasta, ti senti un super eroe che ha visto ciò che al mondo c’è di più bello e se poi riesci anche a salire l’ascensore di cristallo della macchina da scrivere … A 40 anni torni a Roma e vedi le meraviglie dell’arte, sculture che sorgono come i funghi e ti parlano, architetture pazzesche che forse oggi non sapremmo nemmeno riproporre, quadri, parchi, il tevere, laghetti c’è proprio tutto, anche un po’ di degrado cittadino e sociale e se poi dieci a mangiare proprio in quel ristorantino … Anche un libro funziona così: a 2 anni lo sfogli, vedi le immagini, ti fanno ridere o piangere, le vuoi mangiare e qualcuna la riesci anche a strappare e se mamma non grida … Da adolescente prendi lo stesso albo illustrato e sorridi ricordando quanto ti piacevano da bambino e ti accorgi che nella terza pagina c’è un particolare che ti sta a cuore e ti chiedi cosa succede tra queste pagine? allora sfogli il libro per intero e trovi una storia che è anche un po’ la tua storia perché viene dal tuo cuore e non dalle parole di altri e se la racconti a qualcuno …. a 40 anni riprendi lo stesso libro, magari un po’ spiegazzato e un po’ masticato, sorridi e dici: quante storie ho raccontato tra queste pagine, poi guardi meglio e ti accorgi che proprio quel particolare significato non lo avevi mai notato, si perché ora lo sai la sequenza di immagini ha un significato che tocca il cuore di ognuno e allora … a 90 anni …questo è un albo illustrato!

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The snowman (il pupazzo di neve) è la storia di un bambino e di un pupazzo di neve e del loro vissuto condiviso e di ciò che si sono detti senza parlare. Un libro purtroppo fuori produzione, ora un bellissimo film (anche se io toglierei la natalità per me ma naturalmente la lascio volentieri per tutti i bambini).

Il film animato è stato adattato e creato nel 1982 da Dianne Jackson: bello e commovente, da far vedere a tutti i bambini con l’arrivo di Natale.
Importante tanto quanto la lettura del Canto di Natale di Charles Dickens.

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Vi lascio anche la mia storia di Natale da leggere ai vostri bambini:

NATALE NEL BOSCO INCANTATO

Al centro del Bosco Incantato c’è una Grande Quercia, è la più antica del bosco.
Il giorno di Natale ci riuniamo tutti sotto la Grande Quercia.
Ognuno porta un regalo scelto tra quelli che si posseggono, o addirittura costruito con le proprie mani.
I conigli portano carote saporite, le api fiocchi di miele, le rane larghe foglie per coprirsi.
Ognuno lascia il suo dono su un ramo della Grande Quercia in attesa che il Signor Inverno li venga a ritirare.
Io porto una goccia di rugiada avvolta in petali di rosa come simbolo di accettazione della diversità.
Le rose non crescono nel bosco freddo dell’inverno e la goccia di rugiada è una lente, se ci guardi attraverso vedi cose che da solo non puoi vedere.
Vedi cose diverse e belle.
Quando tutti sono sotto la Grande Quercia e i rami dell’albero sono pieni di doni, gli animali del Bosco Incantato intonano un coro armonico di benvenuto al Signor Inverno.
Un sibilo improvviso accompagnato da un soffia di vento gelato fa cessare il canto.
Un uomo che indossa corna di alce e mantello verde muschio arriva su una slitta silenziosa guidata da renne.
L’uomo scende, offre vino e frutta a tutti e mentre brindano, raccoglie i doni e vola via con la sua slitta.
La neve comincia a scendere, il freddo si fa più intenso, ciascuno torna al suo rifugio.
Benvenuto Inverno e addio Autunno – Buon Natale!