Cuba on the road con bambini : un viaggio che resta nel cuore
Se vi sentite finalmente pronti per oltrepassare l’oceano con i bambini e avete voglia di natura, mare, cultura e relax, Cuba è la destinazione giusta per un primo viaggio ai tropici con la tribù.
E’ l’isola perfetta per tutta la famiglia, ma specialmente per i piccoli, che scopriranno un modo di vivere e divertirsi più vero e più sano, senza tablet, senza tecnologia, senza i mille giocattoli che li circondano e soprattutto senza i negozi dove acquistarli.
Se siete alla ricerca di relax completo e non amate i viaggi itineranti, forse non scoprirete la “vera” Cuba, ma potrete godervi comunque una vacanza da sogno con i bambini. In tutta l’isola sono tanti gli hotel adatti alle famiglie e le sue spiagge sono un luogo idilliaco per nuotare in acque calde, costruire castelli di sabbia, fare snorkeling o andare in kayak.
Se invece come noi amate scoprire l’autenticità di un Paese, Cuba è un vero paradiso da scoprire on the road.
Sicurezza, accoglienza, ospitalità, un sacco di bambini con cui giocare, ovunque. Unico limite il tempo a disposizione: per godersi appieno il viaggio e scoprire il meglio dell’isola, senza correre e riservandosi qualche giorno di relax a fine percorso, servono circa 3 settimane. Obiettivo non da poco, ma quest’anno finalmente ce l’abbiamo fatta.
Fondamentale è la pianificazione delle tappe del viaggio, prima ancora di acquistare il biglietto aereo. Le distanze non sono enormi, ma la condizione delle strade non è certo la nostra, per cui a meno che non decidiate di utilizzare voli interni (cosa che non abbiamo fatto), contate di viaggiare più o meno a 60/70 km orari.
Non avendo una gran voglia di destreggiarci tra buche, calessi e animali, in un paese dove non esistono segnali stradali e i passaggi a livello sono privi di barriere, siamo riusciti a visitare quasi tutta l’isola spostandoci con i bus turistici o con i taxi collettivi (ossia condivisi con altre persone).
La compagnia nazionale Viazul garantisce un servizio di trasporto per medie e lunghe distanze con autobus più che confortevoli (sedili reclinabili e aria condizionata) e con un certo anticipo si riesce anche a prenotare online, altrimenti direttamente sul posto perché le prenotazioni via internet sono a numero limitato. Anche i taxi collettivi sono un’ottima soluzione, da ricordarsi però che i seggiolini auto a Cuba sono un’utopia, per cui se i bambini hanno più di 3 anni l’ideale è portarsi dietro quello gonfiabile (si acquista QUI).
Una volta scelto il percorso, meglio atterrare in un punto dell’isola e ripartire da un altro, per evitare di perdere uno o più giorni di viaggio per raggiungere l’aeroporto.
Noi abbiamo scelto un volo sull’Havana, per visitare subito la capitale, e siamo tornati in Italia da Cayo Guillermo, dove abbiamo passato gli ultimi giorni in relax dopo il lungo viaggio.
Per integrarci il più possibile con la popolazione locale e per scoprire appieno l’autentica Cuba, nel nostro viaggio on the road abbiamo alloggiato nelle case particular, ossia nelle case private: un’esperienza memorabile. I cubani adorano i bambini e gli alberghi non sono l’unica possibilità per viaggiare con la famiglia ed integrarsi con la gente.
Queste le nostre tappe:
L’Avana
Impossibile visitare Cuba senza trascorrere almeno un paio di giorni nella Capitale. Vi consiglio di alloggiare nell’Havana Vieja, per perdervi tra i suoi vicoli colorati e le sue bellissime piazze, dove va in scena la vita di tutti i giorni e il passato e il presente convivono in un misto di musica, auto d’epoca, antichi palazzi fatiscenti e bambini che giocano a pallone. Noi abbiamo scelto la Casa Belen 1850, proprio a due passi dalla piazza principale, la Plaza Vieja.
Trinidad
La nostra seconda tappa è stata questa coloratissima città coloniale Patrimonio dell’UNESCO, che abbiamo raggiunto comodamente dall’Havana con il bus turistico Viazul. Trinidad è un museo a cielo aperto.
Vicoli acciottolati, contornati da un susseguirsi di coloratissime case coloniali con enormi porte in legno e grandi finestre, che conducono tutti nello stesso luogo, la bellissima Plaza Mayor, il posto più affascinante di tutta la città.
La piazza è circondata dagli edifici più rappresentativi del paese: la Chiesa della Santissima Trinità, il Convento di San Francesco d’Assisi e il Palacio de Cantero, una torre dove si può salire per godere di un magnifico panorama a 360 gradi sul centro storico. A soli 20 minuti di taxi è raggiungibile anche la bella Playa Ancon, forse la migliore di tutta la costa meridionale cubana. Noi abbiamo alloggiato nella casa particular di Olga Sanchez Bastida ad un ottimo prezzo (CUC$25): buon cibo, stanze pulite e posizione centralissima: super consigliata!
Playa Santa Lucia
La nostra terza tappa è stata questa spiaggia lunga 21 km e protetta da un’enorme barriera corallina, che si trova sulla costa settentrionale di Cuba, nella provincia di Camagüey.
Abbiamo scelto di visitare questa zona poco battuta dal gran turismo di massa perché consigliati dalla mamma di uno dei più cari compagni di classe di Ascanio, cubana trasferita in Italia.
Per arrivare qui da Trinidad non c’era nessun collegamento comodo in bus, per cui abbiamo condiviso un taxi collettivo con una coppia di ragazzi conosciuti un paio di giorni prima. Un gran risparmio, soprattutto di tempo: da queste parti trovare la casa particular da soli sarebbe stata un’impresa!
Noi abbiamo dormito 8 Km a Nord di Playa Santa Lucia (dove invece si trovano la totalità degli alloggi, ma le strutture sono un po’ fatiscenti e il mare è spesso pieno di alghe), nell’unica casa particular (illegale… chiedere “sottovoce” di Vivian) che si trova a due passi da una meravigliosa spiaggia: la Playa Los Cocos.
In questo angolo di paradiso c’è anche un unico e magnifico ristorante che serve aragosta fresca (CUC$12), spaghetti al sugo e un’ottima cucina di mare tutto il giorno a prezzi più che competitivi. Qualora decidiate di alloggiare a Playa Santa Lucia, la Playa Los Cocos può essere raggiunta in qualsiasi momento della giornata in calesse (CUC$12 andata e ritorno).
Non lontano da Playa Santa Lucia c’è Cayo Sabinal, una piccola isola, un tempo rifugio dei pirati, con un’incredibile varietà di flora e fauna, bagnata da acque turchesi e un mare quasi sempre calmo: un tesoro naturale che vale la pena di visitare, quantomeno per un contatto ravvicinato dei bambini con fenicotteri e iguane, che da queste parti non amano giocare a nascondino 🙂 !
Santiago de Cuba
Il nostro viaggio è proseguito (in taxi colletivo) in direzione di Santiago, per scoprire il suo rinomato Carnaval. La seconda città più popolata di Cuba è un mondo a parte rispetto a tutto il resto dell’isola. Per la sua vicinanza alla Giamaica e alle altre isole tropicali ha uno spirito afro/caraibico che si respira un po’ ovunque: dalla musica all’arte, dai suoi esuberanti festival all’architettura. Vale la pena passarci un paio di giorni.
Baracoa
Santiago de Cuba per noi è stato un passaggio obbligato, non tanto per il Carnaval, quanto perché il nostro desiderio più grande era quello di visitare Baracoa, la città più antica di Cuba, nella provincia di Guantanamo. Il modo migliore per arrivarci è con i bus di Viazul, che la raggiungono da Santiago quotidianamente, per soli CUC$15.
Certamente dipende da che tipo di viaggiatori si è (il livello di comodità ovviamente qui non è quello degli standard europei), ma per noi Baracoa è stata la tappa più affascinante di tutto il nostro viaggio a Cuba.
Immersa nel verde, circondata da foreste pluviali, fiumi, montagne e mare, questa piccola cittadina ha un fascino incredibile e merita di trascorrervi almeno 3 notti, se si desidera scoprire e assaporare la vera Cuba.
Noi abbiamo alloggiato nella casa particular di Susana e Alejandro, a due passi dalla spiaggia: ottimo cibo, stanze pulite e una famiglia affettuosissima, oltre che una posizione eccellente e silenziosa.
Tante sono le escursioni che vengono organizzate in questa zona. Le più interessanti sono le visite alle piantagioni di cacao e alla riserva della biosfera UNESCO di Cuchillas del Toa, che comprende anche il Parco Nazionale Alejandro de Humboldt: dei luoghi di incanto.
Cayo Guillermo
Dopo tanto viaggiare abbiamo destinato l’ultima settimana al totale relax, per ricaricare appieno le pile prima di tornare alla realtà. Destinazione: Cayo Guillermo, nell’arcipelago dei Jardines del Rey, sulla costa settentronale cubana.
Occhio: da Baracoa non c’è altro modo di raggiungere i cayos se non in auto o in taxi collettivo (a meno che non si decida di passare più o meno 3 giorni in bus), con una tappa in mezzo obbligata, per comodità consiglio Las Tunas.
Il percorso è piuttosto hardcore (la condizione della strada nel tratto Baracoa-Moa è un susseguirsi di buche per non dire voragini), ma noi ce la siamo presa molto comoda, partendo la mattina presto in compagnia di un gruppo di nuovi amici con cui abbiamo condiviso questa memorabile avventura.
Cayo Guillermo è un paradiso terrestre, con una delle spiaggie più belle del mondo – la meravigliosa Playa Pilar – e un susseguirsi di resort 5 stelle con ogni tipo di confort, ma sia chiaro: qui ci si rilassa e anche alla grande, ma non si respira l’aria della vera Cuba.
Nel nostro cuore al rientro in Italia sono rimasti i sorrisi dei bambini, le partite di pallone improvvisate per strada, i colori, la musica e quella sensazione autentica di comunità, che ci ha accolto, sempre, e ci ha fatto sentire a casa.