Il Giardino dei Tarocchi
La Maremma è un luogo bellissimo e affascinante, vicinissimo a Roma (da casa mia poco più di un’ora) in cui coesistono tante cose: il mare, la campagna, i paesi piacevoli da visitare, primo fra tutti Capalbio.
La sua tradizione gastronomica, i numerosi maneggi dove fare equitazione ma soprattutto, almeno per me, la straordinaria sensazione che il tempo e lo spazio si dilatino e riacquistino, lontano dal frastuono cittadino, la loro giusta proporzione.
Prima di arrivare a Capalbio, poco dopo Pescia Fiorentina (in località Garavicchio) si trova il Giardino dei Tarocchi, un singolare parco popolato da 22 enormi statue in acciaio e cemento, ricoperte di vetri, specchi e ceramiche, ispirate alle figure degli arcani maggiori dei Tarocchi, fondato e ideato da Niki de Saint Phalle (1930 – 2002), pittrice, scultrice e regista franco – statunitense.
L’artista, ispirandosi al Parque Guell di Antoni Gaudì di Barcellona, inizia a costruire il parco nel 1979, per terminarlo solo nel 1996. Nel 1997 dà vita alla Fondazione omonima e lo apre al pubblico nel maggio 1998.
Io l’ho conosciuto diversi anni fa grazie ai miei carissimi amici Laura e Maurizio e devo dire che la prima volta che l’ho visitato ne sono rimasta molto colpita ancor prima di entrarci: le statue, anche se seminascoste dalla fitta vegetazione, grazie ai giochi della luce sugli specchi che le ricoprono, sono visibili già da lontano, creando quella sensazione di “vedo – non vedo” che innesca subito nel visitatore curiosità e aspettativa.
Dal padiglione di ingresso al parco, costituito da un doppio muro di recinzione in tufo dotato di un’unica apertura circolare al centro, si percepisce nettamente il desiderio dell’autrice di separare il Giardino dei Tarocchi da tutto ciò che lo circonda. L’obiettivo di Niki era infatti quello di creare “una pausa magica”, lontana dalla realtà quotidiana.
Si prosegue lungo una strada sterrata abbastanza lunga e in salita, molto assolata. Vi consiglio se andrete a visitare il parco durante l’estate di scegliere l’orario più vicino alla chiusura perché percorrerla è piuttosto faticoso con il caldo, soprattutto se dovete spingere un passeggino!
Al termine della salita si trova una grande piazza con una vasca, sopra la quale le prime due figure: la Papessa e il Mago, gli arcani maggiori dei Tarocchi, poi la Ruota della Fortuna e poi dalla piazza partono diversi sentieri e stradine nelle quali si trovano le sculture più piccole: la Temperanza, gli Innamorati, il Mondo, l’Eremita, l’Oracolo, la Morte e l’Appeso. Sulle stradine si possono leggere, impressi nel cemento, pensieri, disegni e messaggi dell’artista.
Il Giardino dei Tarocchi ha a mio avviso almeno due chiavi di lettura: gli adulti possono percepirne il significato simbolico e visionario, il senso di inquietudine e fascinazione, ma anche il messaggio spirituale che Niki de Saint Phalle ha voluto affidargli.
I bambini invece, che rimangono letteralmente stregati da questi ambienti interamente coperti di specchi e colori dalle forme inusuali, avvertono di più l’elemento giocoso e magico, si sentono come se si trovassero in un paesaggio delle favole.
Ecco perché, se vi trovate in quella zona, una visita al Giardino dei Tarocchi rappresenta un’esperienza diversa per tutta la famiglia.
Apertura dal 1 aprile al 15 ottobre. Orari: dalle 14.30 alle 19.30