Lisbona con i bambini: la finestra europea sull’oceano
Sognavo di visitare Lisbona da tempo. Amando il mare, mi ha sempre affascinato l’idea che sia una capitale europea con l’affaccio sull’Oceano Atlantico.
Volevo perdermi nei suoi vicoletti, respirare la brezza marina e ammirare gli edifici piastrellati in tinte pastello.
La prima impressione che ho avuto arrivando a Lisbona è che questa città fosse rimasta ferma agli anni ’30.
Capivo perché l’immaginario collettivo la associasse alla malinconia, ma in tre giorni di viaggio mi sono ampiamente ricreduta in quanto la città è piena di vita e di attrazioni.
Abbiamo suddiviso il nostro itinerario in tre parti:
- zona storica (Alfama, Baixa),
- zona portuale (Belem) e tragitto in tram storico,
- polo moderno (acquario) e giardini dell’Expo.
Il primo giorno di viaggio è quello in cui si è più carichi e normalmente si vedono più cose.
Noi abbiamo iniziato con il Castello de Sao Jorge.
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- Essendo situato sul colle più alto di Lisbona è consigliabile raggiungerlo con i mezzi pubblici
(tram 737 dal centro).
E’ molto antico ma le mura sono percorribili ed offrono un panorama a 360° su Lisbona.
Dopo la visita si può scendere a piedi nei vicoletti dell’Alfama, zona per lo più pedonale in cui sono netti i segni della dominazione araba.
Una chicca nel tragitto è la sosta al Miradouro de Santa Luzia.
Questa terrazza panoramica è costituita da un gazebo di colonne, fiori e panchine ricoperte di azulejos ed ha nel centro una piscinetta per rinfrescare i piedi.
Tornati nella parte bassa, abbiamo visitato il quartiere Baixa.
Ci siamo concessi una pausa nella Praça do Comércio, una piazza che parte da un arco nella via principale del centro e termina con una scalinata dritta nel Tago (estuario dell’Oceano Atlantico).
E’ molto suggestivo vedere le onde che si infrangono direttamente sui sampietrini.
Alessandra è riuscita a fare amicizia con una bambina portoghese, chissà cosa si dicevano…
In questa zona è presente l’Elevador de Santa Justa, lo riconoscerete dallo stile simile alla Torre Eiffel.
Per evitare un’ora di fila noi abbiamo seguito un consiglio utilissimo:
- siamo andati alle spalle dell’ascensore. Attraversando la via si arriva in un negozio di articoli in sughero (tipici di Lisbona), lì c’è un ascensore che sale fino ad una Chiesa. Bastano pochi scalini e si arriva alla scala alla chiocciola che porta alla terrazza panoramica.
Abbiamo concluso la giornata con la visita al Convento do Carmo (un monastero romanico che ospita un piccolo museo archeologico) e la cena al ristorante A Licorista e o Bacalhoerio (Rua dos Sapateiros 218).
Il secondo giorno di viaggio abbiamo scelto come prima tappa la pasticceria tipica di Belem Antiga Confeitaria de Belem (raggiungibile con il tram 15 dal centro), per assaggiare le
Pastéis De Nata. Cestini di pastasfoglia con crema pasticcera. Eccezionali!
Si narra che furono inventate dagli ex monaci, cacciati durante la rivoluzione liberale del 1820 dal Mosteiro dos Jerónimos (che sorge proprio accanto alla pasticceria ed è visitabile), mentre lavoravano nella raffineria dello zucchero di canna.
Dopo una sosta da Starbucks (a Lisbona è possibile trovare espressi di qualità anche in vari bar), abbiamo raggiunto a piedi il Padrão dos Descobrimentos, monumento ai naviganti, e siamo saliti in cima per avere una vista a 360° della zona portuale a partire dalla rosa dei venti di 50 metri presente nella piazza.
Continuando la passeggiata lungo la sponda del Tago si arriva in pochi minuti fino alla Torre di Belem.
E qui caccia alle conchiglie!
Tornati in centro abbiamo preso il 28, uno dei simboli della città.
Non si può lasciare Lisbona senza aver fatto un giro sullo storico tram giallo con gli interni in legno che sfreccia nei vicoli di Lisbona tra le case arroccate, offrendo scorci mozzafiato sui quartieri Grazia e Alfama.
Siamo scesi per vedere la Cattedrale, la Sé de Lisboa. Uscendo dalla chiesa romanica e girando a sinistra, si può prendere la rua de Sao Joao da Praca, un vicolo molto suggestivo per la presenza di azulejos.
- N.d.r.: Al civico 40 preparano ottime centrifughe.
Per cena il sosia di Pino Daniele, ci ha servito un buonissimo Arroz de marisco al ristorante O Arco (Rua dos Sapateiros 161).
Come veri portoghesi abbiamo ballato in praca Rossio e bevuto il liquore di Ginjia.
Lungo questa piazza c’è un negozio molto particolare: O Mundo Fantastico da Sardinha Portuguesa (Praca Dom Pedro IV 39, rinominata praca Rossio), sembra un parco giochi antico e vende come souvenir sardine inscatolate dal 1900 ad oggi.
Il terzo giorno abbiamo lasciato i bagagli al deposito dell’aereoporto e siamo andati all’Oceanario, uno degli acquari più grandi d’Europa, che ha come ospiti speciali pinguini e lontre.
Abbiamo preso la cabinovia in direzione Torre Vasco da Gama, ci siamo goduti la vista di tutto il quartiere e poi abbiamo passeggiato per i giardini del Parque das Nações.
- Da qui, passando attraverso il centro commerciale, si prende la metro ed in tre fermate si arriva in aereoporto.
Il blu degli azulejos, il rosso dei tetti, il giallo dei tram… quest’esplosione di colori rimarrà impressa nei nostri cuori!
Consigli:
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- La Lisbona card (informazioni qui) è molto comoda perché comprende metro, salite e discese illimitate dai tram, sconti per le attrazioni, entrate gratis ai vari ascensori panoramici.
- Lisbona non è molto indicata ai passeggini.
- Va assolutamente visitata nella bella stagione! Perché il cielo terso permette di godere appieno la vista dagli ascensori e dalle terrazze panoramiche. Inoltre vengono allestiti mercati temporanei ed eventi nelle piazze principali.
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- Per avere a prezzo vantaggioso il volo TAP Air Portugal e per trovare disponibilità nel centralissimo Hotel Mundial abbiamo prenotato a Gennaio.