Natale a Miami con i bambini: un’esperienza indimenticabile
Antichi retaggi e vecchie tradizioni ci insegnano che il Natale si passa in famiglia, coccolati dal tepore del focolare materno, intonando classiche canzoni a tema e idealmente osservando la bianca neve scendere candidamente.
Noi questo anno il Natale lo abbiamo passato sì in famiglia ma crogiolandoci sotto il sole della Florida, immergendoci nell’Oceano e giocando con la bianca sabbia di Miami!
L’occasione è nata subito dopo la notizia che ci ha dato entusiasta mio fratello sul suo trasferimento a Miami: dopo pochi secondi di dispiacere, dato dall’idea che non avremmo trascorso le feste insieme, infatti si è fatta strada la voglia di raggiungerlo, la prontezza di acquistare un biglietto e l’entusiasmo di festeggiare il Natale al caldo.
In questa trasferta americana abbiamo coinvolto una coppia di cari amici con il figlio della stessa età del nostro (1 anno e mezzo, ndr) e tutto ciò ha reso il viaggio ancora più speciale.
Con loro abbiamo deciso di cogliere l’occasione di fare un piccolo giro della Florida per quanto la presenza di due bimbi e il rispetto dei loro tempi ce lo permettesse.
Abbiamo quindi suddiviso il viaggio così: 3 giorni a rilassarci a Miami Beach (in corrispondenza del Natale), 3 errando tra parchi gioco ad Orlando (più esattamente Kennedy Space Center, Sea World e Disney World) e 3 giorni più “urbani” passeggiando a Miami Downtown.
Dei primi 3 giorni ricordo il piacere di staccare dalle incombenze quotidiane, l’ebrezza di di godermi mio figlio vedendolo giocare con la sabbia, finalmente libero dagli odiosi raffreddori (da contagio nido), la sensazione strana di farmi il bagno al mare in corrispondenza della Vigilia, la voglia di leggerezza e la gioia piena di fare quanto amo di più (viaggiare) con chi amo di più (mio figlio).
I 3 giorni successivi, come anticipato, li abbiamo passati “errando” tra 3 parchi.
Kennedy Space Center a Cape Canaveral: forse non proprio la meta ideale per i bimbi piccoli ma vedere la base lancio delle navicelle spaziali della NASA ha un non so che di emozionante. Ho cercato di spiegare a mio figlio quello che era avvenuto anni prima in quel luogo unico e secondo me qualcosa ha colto nelle mie parole (in fondo…molto in fondo).
Sea World forse è stato il parco più bello da visitare con loro: mio figlio ha sorriso incuriosito di fronte ai delfini, si è incantato di fronti a giganti orche ed è entrato in uno stato di gioia incontenibile osservando i pinguini. Un’emozione speciale, difficile da raccontare a parole.
Disney World è stato forse un po’ deludente rispetto alle aspettative che avevamo: sarà per il caldo asfissiante o per le code interminabili (attese da minimo di 1 ora).
Oltretutto dopo una fila per un gioco misterioso, che si è rivelato essere solo la possibilità di fare la foto con Topolino, mio figlio è scoppiato a piangere terrorizzato dall’immagine di un topo gigante che parlava!
Gli ultimi 3 giorni a Miami abbiamo soggiornato a Brickell, la “Manhattan del sud”, passeggiando in un contesto più urbano tra design moderno e metropolitane sopraelevate.
Ci siamo regalati una serata solo tra “adulti” all’American Airlines Arena a vedere una partita di basket, abbiamo fatto shopping e abbiamo concluso la nostra vacanza speciale con la visita dei murales di Wynwood.
Wynwood, il polmone artistico di Miami è caratterizzato dalla presenza di vere “opere d’arte” realizzate da street artists: visitare questa area della città è un “dovere morale”.
Si viene travolti dalla vividezza dei colori, dall’originalità dei soggetti e dal contesto multiculturale davvero unico.
Il rientro a casa e il ritorno alla quotidianità è stato difficile da un lato ma, dall’altro, ci ha caricato di entusiasmo all’idea del prossimo viaggio.